“Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”
(Is 43,19)
Carissimi,
viviamo la settimana santa avendo dinanzi agli occhi la passione e la morte di tanti uomini, donne e bambini. In questo profondo cambiamento storico, Vescovo e sacerdoti di Castellammare di Stabia sentiamo forte la sofferenza del momento presente segnato da una emergenza pandemica non ancora superata, in cui abbiamo sperimentato la disarmante comune fragilità e la bellezza della solidarietà; da una guerra in Ucraina, che mette in evidenza la brama di potere di alcuni a discapito di una fratellanza universale.
Non ignoriamo neppure i mali della nostra Città con la delicata situazione sociale e politica in cui da tempo versa, culminata con lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche.
Condividiamo con voi, carissimi concittadini, l’orgoglio di essere Stabiesi e, nello stesso tempo, il peso di questo grave momento di crisi. Facendo eco a Papa Francesco, riconosciamo che “siamo tutti sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme” (27 marzo 2020).
Ci rendiamo conto che, di fronte alle piaghe della Città, non è sufficiente girarsi da un’altra parte, né tanto meno assumere atteggiamenti di vittimismo, qualunquismo o di disfattismo; non possiamo restare indifferenti di fronte alla cultura del malaffare e la mentalità camorristica che tanto insidiano la crescita delle nuove generazioni. Tuttavia l’imminenza della Pasqua ci spinge ad alzare lo sguardo, a raccogliere tutte le nostre forze per dar vita ad un comune processo di risurrezione.
“Post fata resurgo” (dopo la morte mi rialzo): è la storia della nostra Città che ce lo chiede con forza! Superare l’individualismo, gli interessi di parte ed il tornaconto personale per farci tutti insieme “artigiani di pace” per un riscatto morale, politico e sociale della nostra Città.
Vogliamo, con voi, dar vita alla speranza. Una speranza che si fonda sull’impegno,
sulla competenza e sulla onestà di tante persone di volontà buona che già si adoperano per la costruzione del vero bene comune. A queste persone vorremmo dire: “Non lasciamoci rubare la speranza!”.
Intanto noi, Vescovo e sacerdoti, ci impegniamo nel prossimo futuro a dare concretezza a questo nostro messaggio facendoci promotori, sul territorio, di un nuovo processo di crescita sociale che aiuti la maturazione del senso di appartenenza alla Città, della partecipazione politica, della legalità, della cultura, del bene comune e al rispetto della Casa comune.
Compagni di viaggio: per non sciupare la grazia di questo tempo, lasciandoci scaldare il cuore dalla speranza, guardando ad un futuro positivo da costruire insieme. Perché davvero sia Pasqua di Resurrezione.
Mons. Francesco Alfano
I sacerdoti di Castellammare di Stabia