Inaugurato, lo scorso week end, all’ insegna del motto “La cultura non isola”, l’anno di Procida Capitale della cultura con una giornata emozionante e memorabile, e atmosfere da grandi occasioni e personalità che hanno voluto omaggiare questa incredibile isola a soli 40 minuti dalla città di Napoli. Ed è stato un po’ come a salutarne, tra la sua gente e i suoi scorci tipici e i suoi panorami mozzafiato un nuovo inizio. E come ogni spiraglio di libertà, ogni incipit è stato accompagnato da un brindisi di buon auspicio fatto con una bottiglia che profuma di Mediterraneo: “Mosaico per Procida“.



Questo è il nome della GRAN CUVÉE BIANCA, un blend di ben 26 cantine campane, espressione di 6 vitigni: Falanghina, Fiano, Greco, Coda di Volpe, Asprigno, Biancolella; 6000 le bottiglie prodotte.

Ancora una eccellenza presentata, a poche ore dalla cerimonia inaugurale, insieme alla sua etichetta, firmata Carolina Albano risultata vincitrice del contest artistico svoltosi lo scorso 15 gennaio presso il Museo dell’arte del Vino e della Vite nella Reggia di Portici. L’artista con un tratto a matita ha riprodotto i simboli più forti che narrano dell’isola di Procida. Le casette dei pescatori ammassate l’una sull’ altra, tutte colorate, l’incresparsi del mare, che circonda le sue terre, le nutre e le protegge, una chitarra il cui manico richiama il collo di una bottiglia, il suono e la libertà di un canto inebriato di vino, il fuoco delle terre vulcaniche delle isole flegree e la maschera di Pulcinella al lato come ferma a guardare. A contemplare.




Un vino dalle intense note marine: profumo di fiori bianchi, pesca gialla e nespola, note di mentuccia, semi di basilico e scampoli di tabacco biondo. Il vino è una poesia imbottigliata scriveva Stevenson. E una poesia che è tutta una sinfonia di sapori nuovi sarà la testimonial di Procida 2022, un nuovo ed eccezionale vino creato dalla lungimiranza di Gaetano Cataldo e Roberto Cipresso, ideatori di una straordinaria cuvée celebrativa. Il nuovo nettare emoziona con il suo bel colore oro brillante e il nitido profilo aromatico mediterraneo che immediatamente richiama il paesaggio costiero campano.

Per Roberto Cipresso “un vino che esce dagli schemi, dove le varietà si sono annullate tra loro per dare una macro espressione che va oltre le tipicità classiche. Un vino d’autore”. Sicuramente, una buonissima annata.



Ecco l’elenco delle cantine del “Mosaico”

AVELLINO

Agricola Bellaria (Roccabascerana), Azienda Agricola Petilia (Pincera), Cantina Giovanni Molettieri (Montemarano), Donnachiara (Montefalcione), Struzziero (Venticano).

BENEVENTO

Cautiero (Frasso Telesino), Fontana delle Selve (Castelvenere), Fosso degli Angeli (Casalduni), Masseria Venditti (Castelvenere)

CASERTA

Cantina Alois (Pontelatone), I Borboni (Caserta), Porto di Mola (Galluccio), Terre del Principe (Castel Campagnano), Villa Matilde Avallone (Cellole)

NAPOLI

Cantina Isola di Capri (Capri), Cantine del Mare (Monte di Procida), Casa Setaro (Trecase), Il IV Miglio (Quarto), La Pietra di Tommasone (Ischia/Lacco Ameno)

SALERNO

Cantina Rizzo (Felitto), Colle del Corsicano (S. Maria di Castellabate), Fattoria Albamarina (Centola), Lunarossa Vini e Passione (Giffoni Valle Piana), Marisa Cuomo (Furore), San Salvatore 1988 (Giungano), Viticoltori De Conciliis (Prignano Cilento).

Ornella Scannapieco



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