Leonardo Da Vinci, attraverso il suo stile denominato a “pul-viscolo”, spiegava come la realtà apparente ne possedesse un’altra invisibile a occhio nudo ma in grado di fondere, attraverso i suoi atomi, la vita così come la percepiamo.

Paiono partire da questo assunto le opere che compongono l’esposizione “Redivivūm” di Andrea Dros Canò, che esporrà al complesso monumentale di San Domenico maggiore a Napoli dal 22 al 23 aprile prossimi.



• L’artista, classe 1989, a partire dai 13 anni è stato assorbito dal mondo del writing, degli spray e delle bozze su carta. Centrale nella sua formazione il trasferimento a Malaga, città natale di Picasso e gli studi di perfezionamento presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Andrea Dros Canò arriva a Napoli forte del successo di pubblico e di critica delle sue due ultime esposizioni, tenutasi nel novembre e febbraio scorso, prima all’Art Arcadia Gallery di Milano e poi al museo Giannini di Latina.

• Le opere, nel corso dei due giorni, faranno da co-protagoniste a uno dei complessi storici monumentali più importanti che abbiamo in Italia, per la sua ricchezza storica e piena di arte.

• Il Vernissage della mostra è previsto per il pomeriggio del 23 aprile (inizio alle ore 16.30) e vedrà la presenza del curatore della mostra, il prof. Francesco Elisei..

• Per tutti coloro che non riusciranno a partecipare al Vernissage è previsto un incontro con l’artista il 22 aprile (ingresso gratuito)



Tele oscure e piene di luce si trasformano in armoniosi e inaspettati giochi di movimento, con tratti cromatici ben distinti che portano le opere in un’altra dimensione. Radiografie, uno sguardo al di dentro, scarnificazione di ciò che ci è visibile, per mostrarci una visione nuda rappresentata dall’artista: strati di colori, stratificazioni di materia, fessure che mostrano l’interno.

Chiamandola (Taglia e cuci), una tecnica sperimentata con ossessione e inerzia. Lui stesso userà quelle parole del maestro Modigliani, “per far si che la mia arte sia viva, devo sentirmi ossessionato” Un unico senso di libertà e di follia suscitando emozioni differenti ad ogni strato.

Nella speranza e piena fiducia che anche l’arte riparta, per la nascita di nuovi artisti e per continuare a regalare emozioni.



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