Denunciati per inquinamento ambientale i responsabili di un burrificio attivo nel territorio del comune di Sant’Antonio Abate. L’azienda sversava direttamente nella pubblica fognatura i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi finivano così nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare.
L’impianto, 2mila metri quadri è finito sotto sequestro e denunciati all’autorità giudiziaria i vertici aziendali.
Il tipo di lavorazioni effettuare dall’azienda abatese è sottoposto a precisi protocolli ben definiti dalle vigenti normative in materia di smaltimento, riciclo e ambiente. Il burrificio avrebbe dovuto provvedere a raccogliere i reflui industriali in apposite cisterne e a smaltirli con i tempi e le modalità previste dalla legge attraverso ditte autorizzate che si occupano del trasporto e del conferimento in siti appositamente attrezzati. In alternativa avrebbero dovuto trattarli in sede in impianti di depurazione presenti in azienda e poi scaricare le acque, così depurate, nella pubblica fognatura previa specifica autorizzazione.
La Polizia della Città Metropolitana di Napoli – nell’ambito delle indagini sul fiume Sarno disposte dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal Procuratore Nunzio Fragliasso – ha, invece, scoperto che i responsabili del burrificio sversavano direttamente nella fognatura pubblica ovviamente senza autorizzazioni.
Gli agenti della Polizia Metropolitana, coordinati dal comandante Lucia Rea, hanno colto in flagranza i responsabili e hanno così proceduto al sequestro dell’impianto, nel quale venivano effettuate attività di lavorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio ed export del latte e dei suoi derivati.