Si chiamerà “La casa di Nerone” il canile comunale che sorgerà a Palma Campania, su un bene confiscato alla camorra e affidato all’ente nel 2018 che si trova in località Pirucchi. Per realizzare la struttura è stato chiesto un finanziamento specifico attraverso la partecipazione a un bando. Della questione si è discusso ieri, nel corso di un consiglio comunale monotematico convocato dalla presidente Maria Giovanna Peluso su richiesta del sindaco Nello Donnarumma.

Nelle scorse settimane, con due distinte delibere di giunta, è stato approvato sia lo studio di fattibilità tecnica ed economica che il progetto definitivo. La riqualificazione avverrà attraverso la partecipazione a un bando per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata pubblicato dal Ministero per il Sud.



Nella sua introduzione il presidente Peluso ha sottolineato il ruolo fondamentale delle legge sui beni confiscati in Italia, che ha consentito di contrastare in maniera dura la criminalità. Successivamente è intervenuto il sindaco: “Il consiglio comunale è il luogo più adatto, dal punto di vista istituzionale, per discutere della riqualificazione di un bene confiscato: il nostro progetto ha una grande valenza sociale perché individua un obiettivo nobile come quello della tutela degli animali attraverso uno strumento importante quale è l’utilizzo dei beni confiscati. La legalità si persegue proprio attraverso idee capaci di aver un impatto positivo sul territorio”, ha spiegato Donnarumma, mentre l’assessore Giuditta Simonetti, che ha la delega ai beni confiscati, ha illustrato l’iter che ha portato al progetto del canile. A seguire sono intervenuti i consiglieri Nello Nunziata, Nello Gemito, Giuseppe D’Antonio. Il sindaco Donnarumma ha, infine, spiegato le ragioni per cui si è deciso di puntare sulla realizzazione di un canile nel bene confiscato: “Era un obiettivo dell’amministrazione abbattere i costi sul ricovero dei randagi: ora presentiamo un progetto virtuoso e capace di diventare un’opportunità non solo per Palma Campania ma per tutto il territorio vesuviano e nolano”.



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