Piantati 170 alberi e oltre 280 arbusti a Sant’Agnello

Ultimato il progetto del comune in collaborazione con il WWF terre del tirreno per la sostituzione delle fallanze arboree e l’implementazione del patrimonio arboreo

Gli alberi in ambito urbano costituiscono un elemento indiscutibile del paesaggio oltre ad un irrinunciabile e irripetibile polmone vitale per le popolazioni locali, offrendo molteplici benefici di valenza ambientale, economica, sociale e salutistica e rivestendo un ruolo fondamentale nella purificazione dell’aria dall’inquinamento da gas di scarico e particelle dannose alla salute.



“La popolazione urbana sta crescendo rapidamente ed il clima si sta modificando drasticamente – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – a fronte di ambienti urbani sempre più popolati e cementificati e di tutte le conseguenti problematiche che questo comporta, oggi è sempre più importante piantare alberi in città! Per tale motivo col WWF abbiamo offerto la nostra collaborazione all’amministrazione di Sant’Agnello per utilizzare la possibilità data dalla città Metropolitana di Napoli, in attuazione della Deliberazione del Consiglio Metropolitano n. 212/2018, di partecipare al bando dal titolo “Ossigeno Bene Comune” e usufruire di risorse per interventi di piantumazione ed incremento del verde pubblico allo scopo di combattere i cambiamenti climatici e contrastare il riscaldamento globale!”



A Sant’Agnello si sono ripristinate le fallanze di diverse strade e implementato il patrimonio arboreo della Piazza Matteotti, dove erano ancora visibili i “vuoti” lasciati dalla moria delle palme a causa del famigerato punteruolo rosso. In tale piazza, vista la presenza dominante di piante esotiche, si è intervenuto con la messa a dimora di essenze arboree e arbustive non autoctone ma di indiscutibile effetto paesaggistico: tra queste le Jacarande dai fiori blu, le Felci giganti (Dicksonia antarctica) e le Felci arboree (Cyathea australis), la Fitolacca, la rara Delonix regia dai fiori rosso fuoco, il Bambù gigante, la Lagunaria patersonii e l’Erythrina falcata, oltre a due esemplari di Ficus magnolioide (Ficus macrophylla) posizionati nelle vaste aiuole ai lati della piazza dove potranno crescere liberamente senza costrizioni! Per l’occasione si è anche rifatto il prato e l’impianto di irrigazione dell’intera piazza.




Nelle strade prese in considerazione si è proceduto al reimpianto degli alberi sui marciapiedi, provvedendo al ripristino di tutte le aiuole occultate. Alcune residue alberature malate o deperienti, a causa di attacchi fungini e carie del legno (4 Prunus pissardii in via San Sergio e 8 Cercis siliquastrum in via Cocumella), sono state sostituite da nuove essenze: in via San Sergio sono stati piantati Biancospini dai fiori rosa, in via Cocumella cinquanta Lagerstroemie.

Nelle zone collinari si è provveduto a ripristinate le fallanze arboree della Piazzetta Sagristani ai Colli di Fontanelle con piante autoctone (cerro, corbezzolo, sughera, ontano, lentisco) e nell’area a verde nella frazione di Trasaelle, che si presentava in stato di abbandono, sono state inserite alberature tipiche del luogo (noce, roverella, acero, salice, alloro, cipresso, melograno) e si sono realizzate alcune siepi per favorire la piccola fauna selvatica, consapevoli che le aree verdi interne al tessuto urbano possono essere interessanti “riserve” di vita, dove trovano spazio insetti, farfalle, lucertole e uccelli e costituiscono, pertanto, un ambiente utile alla conservazione della biodiversità.

Infine all’Oasi in città si è provveduto ad impiantare numerose nuove essenze (limone, pino d’aleppo, tamerice, biancospino, viburno, lentisco, mirto, ortensia, rosa, ibisco, corniolo, nandina, corbezzolo, cineraria, festuca, elicriso, lavanda).



“La ditta aggiudicataria delle opere a Sant’Agnello ha offerto un ribasso del 46% sugli 80.279 euro ricevuti dalla città metropolitana di Napoli. Considerando la cifra spesa e il numero e la qualità di piante messe a dimora il Comune di Sant’Agnello si pone, al momento, al primo posto nel rapporto costo/benefici dell’intera Penisola sorrentina! Altri comuni pur ricevendo cifre maggiori (Meta 60.000 euro, Piano di Sorrento 162.416 euro, Sorrento 204.831 euro per le Tore) si sono concentrati piuttosto ad eliminare alberi, ritenuti dagli agronomi “malati, pericolosi e da abbattere”!

La contraddizione è che, in questi ultimi casi, abbiamo perso senza reali motivi alberi grossi, belli e sani sostituiti da giovani fuscelli, spesso piantati nel modo sbagliato e nel periodo sbagliato, di cui diversi morti a pochi mesi dall’impianto, il tutto con soldi elargiti nell’ottica di implementare il patrimonio arboreo e con esso i “polmoni delle nostre città” capaci di darci ossigeno, purificare l’aria e assorbire CO2”.

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