Cavendish esorbitante, la terza tappa del Giro d’Italia è sua!

Con uno sprint nel finale la leggenda del ciclismo si aggiudica la sua prima tappa in questo Giro, la sedicesima in carriera

Il Giro d’Italia saluta l’Ungheria, saluta il popolo magiaro, che ha accolto la Corsa Rosa con massimo calore, e la saluta con un altro colpo di scena, un’altra tappa decisa nelle ultime centinaia di metri.

E stavolta a trionfare nella Kaposvar-Balatonfured è Mark Cavendish, che si riscatta dopo le due prime performance sicuramente non brillanti. Con un tempo di 4 ore, 56 minuti e 39 secondi il 38enne britannico mette a segno il suo primo affondo in questo Giro, in vista di una papabile vittoria che illuminerebbe il suo finale di carriera.




E intanto la maglia rosa la indossa ancora Mathieu Van der Poel, che con 11 secondi di vantaggio su Yates, secondo, sarebbe il vincitore del Giro d’Italia 2022. Oggi l’olandese si è classificato al 17° posto, ma comunque distante solamente pochi centesimi da Cavendish, giusto per far capire quanto sia stato combattuto lo sprint finale. Anche Caleb Ewan fa la sua apparizione nella top 10 di tappa, per l’australiano ottavo posto.

Anche oggi l’Italia ha creduto in una vittoria, così come nelle prime due tappe, e i protagonisti sono stati nuovamente Tagliani e Bais, con l’aggiunta di Samuele Rivi. Bais ha perso strada, mentre Tagliani e Rivi hanno lottato di più, per poi essere superati. Risultato: Tagliani 58°, Bais 130° e Rivi 166°.



E’ stata una bella tappa intensa, in cui c’è stata la dominazione dei tre italiani, poi vanificata, un po’ come successo nella prima tappa. 201 chilometri quasi pianeggianti, facili, ma non per questo noiosi. Negli ultimi 20 chilometri è stata una corsa coinvolgente. E alla fine, testa e cuore, la spunta Mark Cavendish.

Domani primo giorno di riposo per i ciclisti, il tempo di arrivare in Sicilia, dove finalmente il Giro d’Italia comincerà a percorrere le strade dello stivale, con la Avola-Etna di 172 chilometri. Sarà una tappa sicuramente più impegnativa di quelle della pianura ungherese, nella quale i ciclisti faranno i conti con i primi durissimi GPM. E se dovesse vincere uno fra Ewan, Carapaz e Nibali, questo Giro diventerebbe spettacolare.

Giuseppe Garofalo



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