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Torre Annunziata, il covo del clan sotto sequestro ancora deposito di armi e droga: blitz a Palazzo Fienga

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Diroccato, confiscato alla camorra e sotto sequestro nel cuore di Torre Annunziata. Eppure Palazzo Fienga, vecchio covo del boss Valentino Gionta, continua ad essere un deposito di armi e droga di malviventi e criminalità. E’ quanto hanno scoperto nelle scorse ore gli agenti del commissariato di Ps di Torre Annunziata che hanno effettuato un controllo in via Bertone.



Torre Annunziata: pistole pronte a sparare a Palazzo Fienga

Nel corso dell’attività i poliziotti, in un appartamento al primo piano, hanno rinvenuto tre pistole semiautomatiche. Una Beretta cal. 40 munita di 10 cartucce di cui una camerata con matricola punzonata; una Tt9 cal. 9 con 10 cartucce e una camerata con matricola punzonata; una Cz99 cal. 9 completa di caricatore con 10 cartucce con matricola completamente abrasa. Inoltre, sono state rinvenute 340 cartucce cal. 223 ed altre 4 cal. 9.



Oltre 7 kg di marijuana ai piani superiori

Gli operatori hanno controllato altri due appartamenti situati ai piani superiori. Qui hanno rinvenuto 26 sacchetti contenenti complessivamente oltre 7 kg di marijuana, 50 cartucce cal. 9, diverso materiale per la pulizia delle armi e per il confezionamento della droga.

L’annuncio del ministero per Torre Annunziata pochi giorni fa

Appena venti giorni fa il ministero dell’Interno aveva comunicato che per la struttura era stato firmato il piano di fattibilità tecnico-economica per essere trasformata in uffici ed alloggi delle forze dell’ordine. Il piano sanciva l’accordo tra Agenzia per la Coesione territoriale, Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata e l’Agenzia del demanio.




Un polo per la sicurezza ed il presidio del territorio

L’obiettivo è creare un polo operativo per la sicurezza e per il presidio del territorio attraverso la realizzazione di opere di ristrutturazione e adeguamento. Il lavoro congiunto delle amministrazioni e degli enti locali hanno reso possibile la trasformazione e l’effettivo riutilizzo sociale e civile dei patrimoni mafiosi, trasformati in avamposti permanenti dello Stato sul territorio, al servizio dei cittadini. Il blitz della polizia, però, descrive un’attualità ancora diversa per Palazzo Fienga. Anche in questo caso è necessario fare presto. E’ ora che lo Stato si riprenda quella struttura una volta per tutte.



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