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Castellammare: recupero crediti con le minacce della camorra, arrestati due del clan Cesarano

castellammare carabinieri alt posto di blocco

Avrebbero costretto i titolari di una società di raccolta rifiuti di Sant’Antonio Abate a restituire un debito di 100mila euro: arrestati dai carabinieri di Castellammare di Stabia due esponenti di spicco del clan Cesarano. In manette sono finiti Giovanni Cafiero di 43 anni e Gennaro Spronello di 41 anni. I due sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità camorristica.



Castellammare, il blitz dei carabinieri

I militari di Castellammare hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli. L’indagine è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli. L’operazione è stata effettuata a Sant’Antonio Abate e Pompei.

Un debito da 100mila euro nel settore rifiuti

Gli indagati avrebbero posto in essere atti diretti a costringere i titolari di un’importante società di raccolta rifiuti di Sant’Antonio Abate a restituire un debito di 100mila euro. Debito contratto nei confronti di altro imprenditore. I due avrebbero agito con minaccia concretatasi nella valenza intimidatoria derivante dalla nota riconducibilità di entrambi al clan Cesarano.




I fatti a novembre e dicembre 2020

Cafiero e Spronello, assolutamente estranei alla compagine sociale dell’azienda creditrice, si sarebbero adoperati per recuperare il corrispettivo economico di alcune forniture risalenti al 2017 ed al 2018. I due indagati avrebbero imposto insieme alla riscossione del debito anche la restituzione della merce giacente. I fatti risalgono ai mesi di novembre e di dicembre del 2020. Al termine delle formalità di rito i due indagati saranno associati al carcere.



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