Stadio Bellucci, c’è l’ennesima “grana”. Stavolta si tratta di un vero e proprio caso giudiziario. Sì perchè il Comune di Pompei sarà ora trascinato in tribunale per una maxi-richiesta di risarcimento.
Ad agire dinanzi ai giudici di Torre Annunziata è uno studio di Ingegneria adesso in fase di liquidazione. Si tratta della Srl Farina. La società professionale chiede infatti la condanna del Comune di Pompei per circa 225 mila euro. Una cifra enorme richiesta per i presunti danni causati alla stessa società – a titolo di lucro cessante (per 114 mila euro ndr) e danno non patrimoniale (il risarcimento chiesto, in tal caso, sfiora i 100 mila euro ndr) – per effetto di una determina dirigenziale a suo dire “illegittima”: è, in sintesi, un vecchio provvedimento dirigenziale del 2012.
Tale determina della discordia, dieci anni fa, servì all’amministrazione comunale per la revoca “dell’incarico di Direzione Lavori, Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione e attività accessorie” che in precedenza erano state assegnate allo Studio Farina nell’ambito del complessivo mega-appalto per il restyling dello stadio “fantasma” in via Lepanto. Il Bellucci, appunto, che attualmente resta un impianto sportivo inutilizzabile a causa della mancata omologazione del terreno di gioco. Il tutto per effetto di vecchi intoppi e macroscopici pasticci burocratici già costati carissimo alle casse comunali: oltre due milioni di euro.
Lo stadio Bellucci però continua a essere chiuso anche dopo un mega finanziamento regionale da oltre un milione e 400mila euro – soldi concessi dall’Intesa di Programma “Infrastrutture per i Sistemi Urbani – IV Atto Integrativo – Riqualificazione Impianti Sportivi” – e primi lavori di restyling ultimati nell’ormai già lontano 2018.
L’impianto sportivo pompeiano è inutilizzabile per un motivo presto spiegato. Nonostante il finanziamento pubblico, per il “Bellucci” manca ancora l’omologazione da parte del Coni. E’ questo un passaggio decisivo che, però, dovrebbe finalmente essere ultimato a stretto giro.
Proprio nel momento in cui lo stadio “fantasma” di via Lepanto – divenuto negli ultimi anni l’emblema di presunti quanto inutili e dannosi sprechi di denaro pubblico – si apprestava dunque ad ottenere l’omologazione, è scoppiata però l’ennesima “grana” relativa ai primi lavori eseguiti per il suo restyling.
L’atto di citazione per il giudizio di risarcimento in civile, che si preannuncia lungo e ulteriormente dispendioso, è già stato notificato presso la sede comunale di Palazzo De Fusco. La prima udienza si terrà nel prossimo mese di luglio.
L’amministrazione rappresentata dal sindaco Carmine Lo Sapio, evidentemente, proverà a difendersi davanti ai giudici. Per questo motivo, la Giunta ha autorizzato la costituzione e la difesa dinanzi ai giudici di Torre Annunziata. Per difendere il Comune di Pompei dall’ultima “grana” scoppiata per lo stadio fatiscente in via Lepanto serviranno, solo in prima battuta, altri mille euro per incarichi legali e spese. Lo spreco, insomma, sembra proprio non avere fine.
Salvatore Piro