“Ho lavorato duramente – ha detto il 24enne di Busto Garolfo – per riuscire a ottenere questa vittoria. E’ magico”. Sulla volata poi ha detto che non è mai semplice “…anche perché Rota è mio amico, ci siamo detti arriviamo all’arrivo poi giochiamocela. Sapevo che l’olandese avrebbe provato ad anticipare. Non è stato semplicissimo ritornare sotto, ma alla fine è andato tutto alla perfezione”.
Una tappa segnata da un doppio omaggio: a Wouter Weylandt morto lungo la discesa del Passo del Bocco nel 2011 (per la prima volta il Giro ha percorso da allora lo stesso tragitto) e alle vittime della tragedia di Ponte Morandi, con i corridori che hanno attraversato il nuovo Ponte San Giorgio.
Una gara segnata da una lunga fuga di 25 corridori tra i quali Van Der Poel, Vendrame e Ballerini, iniziata subito dopo il traguardo volante di Borgo Val di Taro che ha visto la maglia ciclamino, Arnaud Démare (Groupama-FDJ), rinforzare la propria classifica con uno sprint che lo ha portato a guadagnare i 12 punti in palio per la maglia e 10 per il traguardo volante. Al momento dello scatto dei fuggitivi mancavano oltre 140 km a Genova.
“E’ stata cruciale la presenza nel gruppo dei fuggitivi di Van Der Poel – ha spiegato Oldani – sapevamo che tutti avrebbero guardato lui e noi avremmo avuto più libertà”.
Nono giorno in maglia rosa per Juan Pedro Lopez. “Vivo alla giornata, domani sarà una giornata per velocisti poi probabilmente avremo una tappa più difficile. Posso solo dire che giorno dopo giorno sento la stanchezza ma con questa maglia addosso mi diverto di più”.