massimo galli napoli vaiolo delle scimmie

“L’allarmismo è sempre ingiustificato, ed in questo caso non è giustificato nemmeno l’allarme: dopo un buon lavoro di valutazione dimenticheremo il vaiolo delle scimmie in una ventina di giorni“. A parlare è Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’Università di Milano, intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa incentrata sull’antibiotico-resistenza tenutasi presso la sede di Farmaceutici Damor a Napoli.



Vaiolo delle scimmie, Massimo Galli: “Quel focolaio del 2003”

“Negli Stati Uniti nel 2003 – ha spiegato Galli – sono stati importati dei grossi ratti dall’Africa per essere venduti come animali da compagnia. In quel caso, a partire dai negozi che avevano questi roditori, si è diffuso il vaiolo delle scimmie. Ci sono stati 70 casi, nessuno mortale e solo un paio con un profilo clinico di una certa gravità. Parliamo di un virus comparso per caso in un laboratorio negli anni ’60 in una scimmia. Si tratta di un poxvirus imparentato con il vaiolo umano”.

Bisogna ricordare che l’allarme è scattato in Italia qualche giorno fa quando il virus è stato individuato in alcune persone di ritorno dalle Isole Canarie. “Il vaiolo delle scimmie è un virus ‘generalista’ – ha continuato Massimo Galli – poiché riesce ad infettare più di una specie ma senza un grande impatto. Nel nostro caso parliamo di un’epidemia che sembra caratterizzata soprattutto da maschi che fanno sesso con maschi. Ciò è partito probabilmente dalle Isole Canarie durante un’occasione di incontro. Nessuna demonizzazione, ovviamente, lavoro da 40 anni sull’Aids battendomi contro ogni stigmatizzazione sulle scelte sessuali delle persone. Presumo che anche in questo caso qualcuno potesse avere un animale da compagnia in Africa e che da lì abbia trasportato il virus”.




“I nati prima del 1981 dovrebbero avere una parziale protezione”

“La saliva c’entra in tutto questo. Ma c’è bisogno di una vicinanza di pochi centimetri ed anche le vescicole sono contagiose. – ha affermato il docente universitario – Quelli nati prima del 1981 e vaccinati contro il vaiolo dovrebbero avere una parziale protezione. Tutto comunque si esaurirà, dopo un buon lavoro di valutazione, in una ventina di giorni e verrà dimenticato. Ciò che non bisogna dimenticare, però, è che il Vaso di Pandora ormai è aperto. Bisogna fare attenzione nel fare le cose.

Prima della pandemia erano stati isolati più di 200 coronavirus nei pipistrelli con un’area di distribuzione comprendente praticamente tutto il mondo. Il vaiolo delle scimmie è un virus che in Africa alberga abitualmente in roditore. Se esce dall’Africa lo fa con qualche animale acquistato come animale da compagnia. Se verranno seguiti tutti i casi noti, come sono certo, si esaurirà in maniera del tutto spontanea”.



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