rating finanziario

Il termine rating, in generale, esprime il rischio di credito di una controparte, e in questo contesto prendiamo come caso specifico un’azienda imprenditoriale. Sommariamente esistono tre tipi di rating finanziario: 

  1. rating Paese (o rischio-Paese): rating assegnato all’Italia dalle varie società internazionali di rating,
  2. rating Bancario (o rischio-banca): rating attribuito alle banche dalle varie società di rating internazionale prima di acquistare azioni oppure obbligazioni di quella banca;
  3. rating Aziendale (o rischio-azienda): rating che viene assegnato alle aziende e può essere attribuito da società di rating Internazionali, società di informazioni commerciali, e banche che affidano una specifica azienda. 

La fattispecie, che interessa le aziende e perlopiù gli imprenditori, è l’ultima, dove la banca analizza e aggrega tutte le informazioni che possiede, per poter esprimere una valutazione di sintesi sull’affidabilità dell’azienda.

Come bisogna sapere sul rating finanziario della tua azienda

Affidarsi a una banca per calcolare il proprio rating bancario è molto importante poiché un’attenta analisi iniziale ed un processo di azione mirata, consente di agire chirurgicamente solo sulle grandezze aziendali sensibili per il sistema bancario, evitando spreco di risorse. Spesso molte aziende prima di rivolgersi a una banca, usufruiscono del lavoro di mediatori creditizi, i quali individuano e con 3 punti importanti da non sottovalutare: 

  1. Informazioni quantitative:
    la banca estrapola i bilanci dell’azienda. In particolare, al fine di avere un quadro della tua situazione patrimoniale, si guardano i parametri di:
    – Liquidità dell’azienda: fatturato
    – Solidità: beni e attività dell’azienda
    – Redditività: profitti grazie alla creazione di valore
    – Produttività: attività a confronto con altre realtà del settore;
  2. Informazioni qualitative:
    vengono analizzati i vari rischi aziendali ma anche elementi che distinguono l’azienda rispetto alla concorrenza (marchi, brevetti, qualità della clientela, differenziazione rispetto alla concorrenza).
    Inoltre, si guardano tutti i dati ufficiali legati alla situazione della società e dei suoi esponenti, come atti pregiudizievoli, protesti, procedure concorsuali in corso a carico della società e dei vari soci e amministratori.
  3. Informazioni andamentali:
    infine, si tiene conto del comportamento tenuto dall’azienda nella gestione del conto corrente e nell’utilizzo degli affidamenti. 

Ovviamente, una gestione “attiva” del rating aziendale si impone oggi come un’attività continuativa che i soggetti preposti all’amministrazione finanziaria dell’impresa non possono esimersi dallo svolgere.

Quali sono gli elementi in gioco necessari?

Una gestione professionale del Rating viene condotta attraverso un’attenta analisi iniziale ed un processo di azione mirata che consente di agire chirurgicamente solo sulle grandezze aziendali sensibili per il sistema bancario, evitando perdite di tempo e spreco di risorse.

Tra i componenti che agiscono in questa operazione troviamo: 

  • professionisti indipendenti, dedicati e focalizzati esclusivamente sulle necessità finanziarie e industriali del cliente 
  • tempi di intervento 
  • rapporti altamente professionali, ma al tempo stesso informali e snelli, dedicati alla soluzione delle criticità riscontrate.

Infine, è bene tener chiaro che migliorare il rating finanziario/bancario di un’azienda non è un lavoro semplice, ma sicuramente può essere semplificato e velocizzato affidandosi a un buon consulente finanziario e adoperando le mosse giuste

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