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Era solo questione di ore ma è arrivata poco fa la conferma che nei confronti di Francesca, la 20enne zia delle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli, è stato eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto. La donna fermata si era resa irreperibile subito dopo il gravissimo episodio avvenuto nella zona di “Materdei” nella serata del 30 maggio scorso. La zia delle vittime si è poi recata in Questura ammettendo di essere lei l’autrice del raid.

Napoli, sfregiate con l’acido: eseguito il decreto di fermo

Il decreto di fermo è stato emesso dalla IV sezione Indagini della Procura della Repubblica di Napoli. La donna è indagata per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Le due giovani vittime di Napoli sono infatti sfregiate con l’acido al volto ed in altre parti del corpo. Bisogna ricordare che una delle due ragazze è minorenne. Le due viaggiavano a bordo di uno scooter quando sono state “accerchiate”.

La versione della zia non ha convinto gli inquirenti

La donna fermata ha spontaneamente rilasciato dichiarazioni ma la sua versione non ha convinto completamente gli inquirenti. Probabilmente è sua intenzione “coprire” altre persone che hanno partecipato al raid addossandosi la colpa. La Procura ha fatto sapere che le dichiarazioni della zia sono “allo stato non riscontrate, in contrasto con il quadro probatorio acquisito”.

L’interrogatorio ed i retroscena della lite familiare

Domenica notte, le due sorelle sono sfregiate proprio dal lancio di una bottiglia di acido. Entrambe sono rimaste ustionate al viso e alle braccia. Obiettivo del violento ed indelebile gesto la 27enne, ma è colpita anche la sorella minorenne. Un marchio che avrebbe dovuto segnare per la vita la giovane donna, questo l’intento, la vendetta orchestrata della 22enne reo confessa.

C’è un retroscena che ha insospettito gli inquirenti e che potrebbe essere ricondotto ai veleni di un sistema familiare in senso allargato. È la notte tra il 10 e l’undici maggio, quando sono appiccate le fiamme all’auto della 27enne che è completamente distrutta. E non è tutto. A leggere le chat del profilo Facebook della vittima, le acque erano agitate da tempo. Al punto tale da spingere la più grande delle due ragazze sfregiate dall’acido a rimarcare più volte la correttezza della propria condotta, nel tentativo di mettere a tacere il prossimo e di porsi al riparo da non meglio specificate insinuazioni.

Sfregiate con l’acido a Napoli: è caccia ai complici della donna

L’attenzione degli investigatori si concentrerà ora sui complici della donna che è sottoposta a fermo. Sono diversi i nomi su cui sono in corso le indagini. Un raid premeditato ed organizzato nei particolari, in strada, domenica notte c’erano tre donne ed alcuni uomini. Al lavoro sono ora gli uomini della squadra mobile. Si scava su messaggi e telefonate che hanno raggiunto negli ultimi giorni l’utenza telefonica della 27enne.

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