Ieri ha ammesso di essere stato lui a sparare, la notte tra sabato e domenica scorsi, contro gli avventori di un bar di Qualiano, in provincia di Napoli, dove ha lasciato a terra quattro feriti, uno dei quali è ancora in condizioni gravissime.
Il “pistolero”, Marco Bevilacqua, il 37ennedi origini oplontine, è rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Ha esploso sei colpi con una pistola calibro 9X21 poco prima rapinata a un vigilante.
Il gip di Napoli Nord Vera Iaselli ha convalidato il fermo di polizia giudiziaria emesso dai carabinieri di Giugliano in Campania nei confronti Marco Bevilacqua.
A causa del raid sono rimasti feriti quattro giovani, uno dei quali ricoverato ancora in condizioni critiche: Castrese D’Alterio, 18 anni, ricoverato in gravi condizioni ma da stamani fuori pericolo e Michele Di Palma, 18 anni: è in coma farmacologico e si teme ancora per la sua vita. Poi ci sono Nicola Di Palma, fratello di Michele, e Bernardo Falco, entrambi 18enni, le cui condizioni di salute ormai non destano più preoccupazioni.
A Bevilacqua, difeso dall’avvocato Nunzio Mallardo, viene contestato il tentato omicidio dei quattro giovani e la rapina aggravata, con un coltello, della pistola usata per l’agguato, sottratta a un vigilante.
La convalida è giunta al termine dell’interrogatorio di garanzia durante il quale il 37enne ha risposto alle domande degli inquirenti. Entro domattina è prevista l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti.