Hell, l’ultima opera di Nello Petrucci per la personale “Profili” a Venezia

Il Cristo di Leopoli protetto dai bombardamenti al centro dell’ultima opera dell’artista pompeiano

Le incoerenze e antinomie della guerra sono al centro di “Hell”, l’ultima opera monumentale di Nello Petrucci, appositamente studiata per “Profili”, la mostra personale dell’artista di Pompei a Palazzo Contarini del Bovolo di Venezia, recentemente restaurato e riaperto al pubblico, visibile dal 16 giugno al 26 agosto 2022, con preview il 16 giugno alle ore 17,00.

“Hell” nasce in dialogo con il bozzetto di Jacopo Tintoretto, lì conservato, relativo al grande telero del Paradiso di Palazzo Ducale. Ma in contrapposizione al Paradiso del Robusti, che aveva inteso ricostruire in una sfera celeste la perfezione gerarchica del governo veneziano, Petrucci rilegge una drammatica immagine di Inferno terreno.

Si tratta della foto scattata in Ucraina nel momento in cui una statua di Cristo è stata rimossa dalla Cattedrale armena di Leopoli e portata in un bunker per essere protetta dai bombardamenti russi.

Ancora una volta, le contraddizioni della guerra si ritrovano nel fardello appeso alle mani di Cristo, allusione a una indiscriminata produzione di armi riscontrabile anche nell’industria italiana.

L’esposizione “Profili”, a cura di Chiara Canali e con presentazione critica di Luca Beatrice, promossa da Contemply Art & Investiment e in concomitanza della 59esima Biennale Arte, è ospitata all’interno della Sala del Tintoretto al secondo piano, con accesso da Scala Contarini del Bovolo di Venezia.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo di 144 pagine e 100 immagini a colori, edito da Silvana Editoriale, con testi di Luca Beatrice, Giovanni Boccia, Chiara Canali, Luigi Giordano.

Personalità già riconosciuta nel panorama artistico italiano e internazionale, Nello Petrucci è un autore e film maker italiano che lavora utilizzando diverse tecniche espressive (dalla pittura al collage, dalla stampa fotografica halftone alla serigrafia) e intervenendo all’interno di diversi campi mediali e linguistici (dal cinema all’arte contemporanea, dalla street-art all’arte pubblica).

Come afferma Chiara Canali, «Assieme alla tecnica dell’halftone l’artista utilizza una sorta di montaggio scenico che gli consente di far migrare le immagini da un supporto all’altro, da un contesto all’altro e da un tempo storico all’altro, ma ne evidenzia anche gli slittamenti di senso, le distorsioni e le anacronie prodotte da tali migrazioni. Questo gli consente di intervenire in modo acuto e vibrante su alcune scottanti questioni della nostra attualità, per risvegliare la partecipazione percettiva, cognitiva e sociale dell’osservatore su alcuni temi come il diritto di voto, il sistema giudiziario, la sorveglianza sanitaria, l’abusivismo, la speculazione finanziaria, le contraddizioni della guerra».

Palazzo Contarini del Bovolo, dal 16 giugno al 26 agosto 2022

Palazzo Contarini del Bovolo, recentemente restaurato e riaperto al pubblico, è lieto di presentare la mostra personale PROFILI dell’artista pompeiano NELLO PETRUCCI, a cura di Chiara Canali e con presentazione critica di Luca Beatrice.

L’esposizione sarà visibile dal 16 giugno al 26 agosto 2022, con preview il 16 giugno alle ore 17.

Personalità già riconosciuta nel panorama artistico italiano e internazionale, Nello Petrucci è un autore e film maker italiano che lavora utilizzando diverse tecniche espressive (dalla pittura al collage, dalla stampa fotografica halftone alla serigrafia) e intervenendo all’interno di diversi campi mediali e linguistici (dal cinema all’arte contemporanea, dalla street art all’arte pubblica).

Nelle opere a collage e décollage, Nello Petrucci parte da una azione di ritrovamento, raccolta, riproduzione di frammenti di reale scomposto ed estraniato (i pezzi di locandine e affiches cinematografiche) che sottopone all’attenzione della coscienza dello spettatore, associati ai ritratti in primo piano di personaggi della sfera della storia, della musica o del cinema, affinché la coscienza ne possa liberamente disporre.

Sia per quanto riguarda i profili recuperati dalla classicità che per i soggetti provenienti dal cinema, Petrucci ha volutamente individuato e scelto la tecnica dell’halftone proprio per questa sua caratteristica di essere a “bassa definizione”, opaca, discontinua, perché fornendo poche informazioni visive all’osservatore, gli richiede un maggior coinvolgimento, una maggior partecipazione per completare ciò che è soltanto suggerito dalla maglia a mosaico dei puntini.

Questo procedimento dell’halftone viene estremizzato e diventa soggetto a tutto campo negli interventi di Street Art ideati e realizzati da Petrucci per il contesto urbano e posizionati in forma estemporanea in diverse città italiane e del mondo.

Considerata come immagine in “bassa definizione”, in cui i punti del retino fotografico diventano visibili ed esibiscono i vuoti e le lacune che li separano, l’immagine fotografica halftone si presta a essere presa come modello per una visione alternativa della storia e della realtà: una visione che mira a scomporre il presente in frammenti e a rimontarlo in nuove configurazioni secondo il principio operativo del “montaggio” cinematografico. Ecco che quindi la formazione e l’attitudine del regista di Nello Petrucci ritorna anche nella poetica dello street artist.

Come afferma Chiara Canali, “Assieme alla tecnica dell’halftone l’artista utilizza una sorta di montaggio scenico che gli consente di far migrare le immagini da un supporto all’altro, da un contesto all’altro e da un tempo storico all’altro, ma ne evidenzia anche gli slittamenti di senso, le distorsioni e le anacronie prodotte da tali migrazioni. Questo gli consente di intervenire in modo acuto e vibrante su alcune scottanti questioni della nostra attualità, per risvegliare la partecipazione percettiva, cognitiva e sociale dell’osservatore su alcuni temi come il diritto di voto, il sistema giudiziario, la sorveglianza sanitaria, l’abusivismo, la speculazione finanziaria, le contraddizioni della guerra”.

L’ultima opera monumentale, appositamente studiata per la personale a Palazzo Contarini del Bovolo, si intitola “Hell” e nasce in dialogo con il bozzetto di Jacopo Tintoretto, lì conservato, relativo al grande telero del Paradiso di Palazzo Ducale. In contrapposizione al Paradiso del Robusti, che aveva inteso ricostruire, in una sfera celeste, la perfezione gerarchica del governo veneziano, Petrucci rilegge una drammatica immagine di Inferno terreno, scattata in Ucraina nel momento in cui una statua di Cristo è stata rimossa dalla Cattedrale armena di Leopoli e portata in un bunker per essere protetta dai bombardamenti russi. Ancora una volta, le incoerenze e antinomie della guerra si ritrovano nel fardello appeso alle mani di Cristo, che riporta la scritta “Leo”, allusione a una indiscriminata produzione di armi riscontrabile anche nell’industria italiana.

“Un’avventura, quella con Petrucci, iniziata ormai diversi anni fa, che ci ha portato reciprocamente a crescere e migliorare costantemente. Partendo da una base di duro lavoro e saldi valori siamo riusciti a raggiungere grandi obiettivi, primo tra tutti The essence of lightness, il murale permanente presso 3 World Trade Center a New York, di 15×3,5 m, realizzato nell’ambito del progetto Masterpiece in the sky promosso dal magnate Larry Silverstein. Questo è stato solo il trampolino di lancio per innumerevoli altri successi, tra cui la mostra Over the Sky presso l’ambasciata americana di Roma e Pompei e i misteri dell’eterna bellezza, personale all’interno della Casa del Criptoportico, Parco Archeologico di Pompei e ancora le varie installazioni site- specific come la spettacolare scultura intitolata Trame che è entrata a far parte della prestigiosa collezione permanente di Thetis Spa e ancora Margine, posizionata nello scenario di Torre Fossa lo Papa”, dichiara Giovanni Boccia, CEO Contemply Art & Investment.

Palazzo Contarini del Bovolo

La Scala Contarini del Bovolo è una singolare scala a chiocciola (bòvolo in dialetto veneziano) che caratterizza esternamente l’omonimo palazzo tardo gotico. Nella sua lunga esistenza il Palazzo, le cui vicende attraversano cinque secoli di storia veneziana, ha conosciuto diversi proprietari.

Verso la fine del Quattrocento il Palazzo si arricchisce di una “bizzarra e leggiadra” scala a chiocciola voluta da Pietro Contarini, rampollo appartenente alla potente famiglia Contarini del ramo di San Paternian che nel Trecento si era potuta fregiare dell’alto onore di aver dato un doge, Andrea Contarini, alla Serenissima Repubblica. Ed è proprio nel XIV secolo che si collocherebbe la costruzione originaria dell’edificio.

La scala venne progettata dall’architetto Giovanni Candi ed è alta 26 metri. Dà accesso alle attigue logge presenti in tutti e quattro i piani del palazzo. Dalla sua cima si può godere di una stupenda vista panoramica sulla città.

Questo insieme di interventi sono la testimonianza del lento diffondersi in Laguna di un più spiccato gusto rinascimentale, “innestato” in città per il tramite di artisti e maestranze toscane approdate a Venezia. La sequenza di logge sovrapposte risolve l’elemento di raccordo fra la torre e l’adiacente palazzo che si sviluppa su quattro piani – oltre al piano terreno – ed è il risultato della fusione di due corpi edilizi: un blocco trapezoidale costruito attorno a una corte centrale (il nucleo più antico), cui venne aggregato un corpo a pianta rettangolare.

Info utili

NELLO PETRUCCI. PROFILI

Preview 16 Giugno 2022 ore 17.00 – 21  –  Su invito
Dal 16 Giugno al 26 Agosto 2022

PALAZZO CONTARINI DEL BOVOLO

Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Biglietto intero:   € 8,00
Biglietto ridotto:  € 6,00    (12-26 anni, over 65, Soci FAI, Touring Club Italiano e GIST)
Biglietto gratuito  (0-11 anni, guide turistiche autorizzate, residenti, dipendenti IRE e Fondazione Venezia Servizi alla Persona)

INFO SCALA CONTARINI DEL BOVOLO

T: +39 041 309 6605

cultura@fondazioneveneziaservizi.it

https://www.museivenezia.it/scala-contarini-del-bovolo/

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