Il Gazzettino vesuviano | IGV

Pompei, malamovida: “Patente a punti per i locali del centro”. Ecco la proposta

Movida violenta e schiamazzi, la nuova ricetta per Pompei: “Patente a punti per i locali del centro”.

La proposta, senza dubbio interessante, proviene dal basso e sta suscitando un grosso dibattito soprattutto tra i giovani e gli imprenditori. Primo firmatario è il professore Rino Galise, presidente dell’associazione culturale CMEAP (Centro Meridionale di Educazione Ambientale) di Pompei.

“L’introduzione della patente a punti dei locali pubblici, già adottata e sperimentata in altre città italiane (prima a Torino, poi a Firenze ndr) potrebbe contribuire alla risoluzione del problema. La mia proposta – spiega Galise – non va intesa come una forma di repressione delle attività commerciali, che già soffrono in un periodo di crisi economica, ma come un’operazione di sostegno con tanto di punti per coloro che rispetteranno le regole”.

L’allarme, a Pompei, è molto sentito. Tant’è che l’amministrazione comunale, il mese scorso, ha adottato misure drastiche per provare ad arginare continue risse, scazzottate in pieno centro, oltre che a tutela del sonno dei residenti. I punti forti dell’ultima ordinanza restrittiva sono la chiusura dei locali alle due di notte, lo stop alla vendita di alcolici dalle ore 21, l’interdizione di Piazza Falcone e Borsellino. Fino al 2 ottobre, su tutto il territorio comunale, il sindaco Carmine Lo Sapio ha vietato “affollamenti e assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico”.

“Bisogna provare a conciliare i diversi interessi in atto: da un lato quelli degli esercenti e dei giovani, che danno vita al fenomeno della movida notturna, dall’altro quelli dei cittadini, che hanno diritto al riposo” puntualizza Galise. Come funziona la sua proposta? Il modello ricalca quello della patente di guida. Ogni locale parte con una dotazione di venti punti: chi sgarra perde punti, chi si comporta bene li guadagna.

Partendo dunque da una dotazione di 20 punti, il credito diminuirà per ogni comportamento scorretto che farà scattare la multa “fino ad arrivare alla chiusura temporanea del locale. Il numero di punti potrebbero essere commisurati alla gravità della sanzione che potrebbe arrivare a costare anche la sospensione dell’attività fino a cinque giorni” puntualizza il presidente del CMEAP. Al contrario, collezionerà un vero e proprio bonus chi “non commette infrazioni per un certo periodo dell’anno. Nel formulare le nuove regole – conclude – è necessario l’apporto degli addetti ai lavori: una sinergia per fornire risposte concrete alla tutela dei cittadini e degli imprenditori″.

La proposta potrebbe anche arrivare sul tavolo dell’amministrazione, magari ricalcando lo “schema-base” offerto già a partire dal 2012 da città turistiche come Firenze. Dove, per esempio, chi azzera il proprio bonus rischia grosso: oltre alle sanzioni la sospensione dell’attività fino a cinque giorni e, per i casi gravi, la chiusura del locale.

Le condotte punite? Dice addio a cinque punti chi fa arrivare la musica all’esterno dopo le 23 o chi mette in offerta le bevande alcoliche, chi non ha gli steward con la pettorina e chi non mantiene pulito fuori dal locale.

Exit mobile version