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Circumvesuviana nel caos a Napoli: tagli, disservizi e nessuna programmazione. Ecco come si affossa il turismo

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Non c’è mai fine al peggio con la Circumvesuviana a Napoli: le sue condizioni disastrose, gli scioperi dei dipendenti e il taglio di corse nel pieno periodo di turismo. Disagi per i pendolari in quanto l’azienda Eav ha annunciato tramite un comunicato la sospensione della circolazione lungo la tratta Napoli-Torre del Greco via Centro Direzionale e una serie di corse che non saranno effettuate per ben due mesi. Le novità al programma di esercizio al via dal 27 giugno, resteranno in vigore fino al prossimo 31 agosto.

Circumvesuviana nel caos a Napoli: tagli, disservizi e nessuna programmazione

Mentre, dunque, i viaggiatori indignati accusano l’azienda di mancata programmazione e di disservizi quotidiani, la direzione dell’Eav, con un comunicato ufficiale, esprime la sua posizione. “C’è un gruppo di irresponsabili che vuole il caos. In questa calda estate quando finalmente sono tornati sulla Circumvesuviana i turisti, alcuni lavoratori annunciano proteste e forme di non collaborazione e una sorta di sciopero bianco”, si legge nella nota.

Nello specifico, l’azienda ha parlato di alcuni lavoratori che si sarebbero rifiutati di far viaggiare alcuni rotabili per i motivi più vari. “Con molti lavoratori in ferie e con il Covid che incalza e mette molti in malattia, – conclude la nota dell’Eav – siamo costretti a ridurre il servizio”.

“Ma in che mondo vivono?”

L’azienda guidata da Umberto De Gregorio ha pubblicato la nota stampa sui propri canali social, spiegando così le proprie ragioni. L’Ente Autonomo Volturno attacca i lavoratori che minacciano lo sciopero. “Vogliono più soldi, ma in che mondo vivono?”. Difatti tra le motivazioni del comunicato Eav, c’è anche il punto sulle ore di lavoro e sugli stipendi stessi dei lavoratori. Secondo l’azienda infatti “con gli ultimi accordi abbiamo dato ai nostri macchinisti un aumento di 600 euro mensili”.

A fronte di un monte ore alla guida salito dalle 3 ore alle 3 ore e 45 minuti sulle 8 complessive di un turno di lavoro. Quasi il 50%. “Ma tutto questo, evidentemente, non basta“, ha aggiunto ancora l’azienda. “La protesta selvaggia ed improvvisa fa male a tutti e non produce effetti positivi per nessuno”.

La riduzione del servizio e delle corse non è affatto d’aiuto per il turismo che intanto incombe in questi periodi estivi. Ma d’altronde i problemi che caratterizzano la Circumvesuviana sono molteplici fra blackout, assembramenti, informazioni poco chiare, corse che saltano, fili elettrici scoperti, binari dei treni eccessivamente ricchi di flora.

L’odissea quotidiana dei vacanzieri

I vacanzieri che si imbarcano in Circumvesuviana sono costretti ad una vera e propria odissea. Raramente si può viaggiare tranquillamente in Circumvesuviana, spesso si è travolti da un maxi-ingorgo, come quello accaduto a Pompei sul treno che da Sorrento rientrava a Napoli – confermano alcuni pendolari e alcuni dipendenti della stazione di Sorrento – “impedisce a volte ai turisti di prendere il treno.

In pratica, saltano le corse soprattutto nella fascia oraria 7-9. E tutti sono costretti ad aspettare il viaggio successivo. La settimana scorsa, per esempio, è saltato un treno quasi ogni mattina”. Dovrebbe partirne uno ogni 25 minuti, per un’ora e un quarto di viaggio, ma non sempre succede. Spesso i ritardi si accumulano, dunque sfumano le corse e tanti restano a terra.

Napoli, Circumvesuviana: le stazioni e l’effetto “sardine”

Tra Sorrento e Napoli ci sono anche Pompei, Ercolano, Vico Equense e altre tappe fisse del turismo: le cause del sovraffollamento si devono a questa sovrapposizione di mete. Se salta o ritarda una corsa, insomma, si inceppa tutto il flusso. E non succede di rado. Stazioni diroccate, coi soffitti screpolati (come Castellammare), ma anche pezzi underground (come San Giorgio a Cremano, col murale di Troisi, ma dove il treno resta fermo e senza corrente per 5 minuti). Turisti stranieri si sono inoltre lamentati delle informazioni che lasciano molto a desiderare, visto che gli annunci sono solo in italiano non si comprendono notizie sul viaggio.

I treni sono quasi sempre sovraffollati all’andata, ma l’effetto “sardine” lo si raggiunge a Pompei: è qui che, reduci dagli scavi, salgono centinaia di vacanzieri, coi loro trolley, e si aggiungono alle decine di stranieri che tornano da Sorrento a Napoli. Folla ovunque. Viaggio a 40 gradi, in piedi, corpi ammassati.

Infine San Giorgio a Cremano, proprio davanti al volto triste e comico di Troisi, il treno si ferma per 5 minuti, probabilmente a causa dell’elevata temperatura delle rotaie. Blackout improvviso. Afa e tensione tra centinaia di stranieri. Poi riparte, un po’ più lento.
Un altro imprevisto nel viaggio sotto gli occhi di turisti facoltosi.

Francesca Tufano

(Foto dalla pagina Facebook Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti)

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