Terrorizza i commercianti di via Caravaggio, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, e ne ferisce uno con un frammento di vetro.

“Eravamo impotenti davanti alla sua furia, se avesse avuto tra le mani un coltello, probabilmente non saremmo qui a parlarne”. Hanno ancora la paura negli occhi Antonio e Giovanni, i due negozianti aggrediti ieri mattina, verso le dieci.

Il giovane protagonista della incomprensibile vicenda è stato bloccato dai militari, intervenuti pochi minuti dopo la chiamata al 112. Francesco Obi Ken, 22enne ghanese, è già noto alle forze dell’ordine ed è accusato di lesioni aggravate e danneggiamento.

Prima di rivolgere la sua inspiegabile violenza il ragazzo, evidentemente in uno stato di alterazione psicofisica, già aveva preso di mira altri negozi, quella mattina (un barbiere, il tabaccaio, un pub, un bar e una pasticceria).

Francesco Obi Ken, secondo quanto ricostruito dai militari, è entrato in un negozio e ha aggredito senza motivo il titolare. Poi è entrato in quello adiacente e ha spaccato la vetrina. Con un frammento di vetro ha infine ferito il titolare.

“La violenza è scattata all’improvviso – aggiungono i testimoni – senza che ci fosse stata una provocazione, una causa. Si è scagliato contro di noi con una penna impugnata come un pugnale”.  Antonio, intervenuto in soccorso di Gianni, che l’ha chiamato a gran voce quando il giovane nerboruto si è presentato nel suo negozio, è quello che ha avuto la peggio.

Nella colluttazione, peraltro immortalata dal sistema di video sorveglianza del suo negozio, la furia del giovane appare inarrestabile: per Antonio 21 giorni di prognosi, prescritti da medici dell’ospedale San Paolo, che serviranno per guarire una “ferita da taglio al gluteo sinistro e contusioni per il corpo“, provocate da una grosso pezzo di vetro che il ghanese gli ha utilizzato al culmine dello scontro. Una grossa scheggia raccolta dopo avere mandato in frantumi la porta d’ingresso del negozio, con una sedia, gettata tra i rifiuti, raccolta in strada.

Obi Ken è ora in camera di sicurezza, in attesa di giudizio. Per il negoziante 21 giorni di prognosi prescritti da medici dell’ospedale San Paolo, per una ferita da taglio al gluteo sinistro e contusioni multiple per il corpo.

“Prima di andare via – ricorda Antonio – mi ha anche minacciato: ci rivedremo, mi ha detto”.

Gianni, l’altro commerciante, chiaramente sconvolto da quanto accaduto, ha detto con l’amaro in bocca: “Poteva essere un mio figlio. Non voleva soldi, non voleva acqua, non ha voluto neppure qualcosa da mangiare. Non stava bene, è solo un ragazzo che ha bisogno di aiuto”.

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