Boom di abusi edilizi a Pompei: controlli serrati della Polizia municipale

I caschi bianchi hanno accertato l’ennesimo mancato rispetto di già vecchie ordinanze di demolizione. I casi più eclatanti in via Tre Ponti Masseria Lepre e lungo Traversa Spinelli

Controlli a tappeto della Polizia municipale del servizio vigilanza edilizia di Pompei che, nelle ultime settimane, ha svolto vari interventi nel territorio di Pompei. I riflettori restano infatti puntati sul boom di abusi edilizi commessi in città, una vera piaga che aumenta a dismisura e fa molta paura all’ombra degli Scavi.

GLI ABUSI

Così, durante gli ultimi controlli effettuati, i caschi bianchi hanno accertato l’ennesimo mancato rispetto di già vecchie ordinanze di demolizione. I casi più eclatanti si sono avuti in via Tre Ponti Masseria Lepre e lungo Traversa Spinelli.

Nel primo caso, gli agenti hanno accertato il mancato abbattimento di un fabbricato largo circa 10 metri, costituito da tre piani fuori terra con annesso un solaio a copertura; a Traversa Spinelli, invece, i proprietari avevano proseguito lavori irregolari, già denunciati e posti sotto sequestro nel 1994, così riuscendo “nella tramezzatura completa del primo piano, intonacata a rustico, e parziale del piano terra”. Gli abusi, in quest’ultima circostanza, non finiscono qui: scoperti infatti anche un deposito di 3 metri per 8 e poi un “manufatto terraneo” utilizzato come cucina e bagno, largo sempre 8 metri, ovviamente irregolare, infine un lunghissimo muro di recinzione, in cemento, costruito per circa 55 metri lungo i confini ovest e sud.

L’esito dell’ultimo blitz messo a segno a Pompei per combattere la preoccupante escalation del mattone “selvaggio” ha fatto scattare due ordinanze di acquisizione gratuita ad hoc di tutti gli immobili abusivi al patrimonio comunale.

La legge, del resto, è molto chiara, prevedendo che se il proprietario non rispetta l’ingiunzione alla demolizione, entro 90 giorni, l’immobile abusivo è automaticamente acquisito al patrimonio pubblico. Dovrebbe insomma essere la regola, ma quasi nessuna amministrazione comunale italiana sembra preoccuparsene.

I NUMERI

Inquietante l’ultimo dossier sul caso diffuso da Legambiente per denunciare, oltre  ai numeri delle mancate demolizioni, anche quelli relativi alle “mancate trascrizioni nel patrimonio immobiliare pubblico”.

E’ evidente che negli uffici comunali di tutta Italia quasi nessuno pensa di dover seguire la legge, se è vero che solo il 3,2% degli abusi non demoliti è oggetto di acquisizione al patrimonio comunale. Nel rapporto tra “immobili non demoliti e trascrizioni”, la Campania detiene un vero record negativo: 16100 ordinanze da eseguire, solo 310 sono però gli immobili trascritti. Il periodo di riferimento va dal 2004 al 2018.

Impressionanti pure i numeri degli ordini di demolizione firmati tra il 2020 e il 2022 dalla Procura della repubblica nella città di Pompei, dove gli abbattimenti hanno infranto il “tetto” dei 302 immobili finiti complessivamente sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati. Lo scorso 22 gennaio, la Procura di Torre Annunziata ordinò di abbattere l’ennesimo edificio abusivo costruito in via Casone: rimasto allo stato grezzo, mai abitato. L’immobile, a seguito di una condanna del proprietario per violazioni di alcune norme edilizie, era stato raggiunto nel 2014, prima ancora nel 1998 (anno a cui risale la condanna), da un ordine di ripristino dello stato dei luoghi firmato dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura oplontina.

Salvatore Piro 

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