“I concerti annunciati per il 27 e il 28 luglio nel Teatro Grande di Pompei non sono mai stati autorizzati dal Parco e dunque non si faranno, punto. Pompei è un sito unico e merita rispetto e comportamenti responsabili”. Parola di Gabriel Zuchtriegel. Così il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei esce allo scoperto per “cancellare” in un solo colpo i due concerti di Riccardo Cocciante ed Eduardo De Crescenzo, in programma mercoledì 27 e giovedì 28 luglio al Teatro Grande degli scavi. Due sold-out già in pratica annunciati, ma “abusivi“.
Prevendite ancora disponibili
Il “giallo” si infittisce curiosando sui principali siti di prevendita on-line dei relativi biglietti. TicketOne, solo ieri mattina, ha previsto come “non disponibile” qualsiasi tipologia di biglietto (Gold-Silver-Bronze-Green) per entrambi gli eventi. Eppure, fino a due sere fa, la prevendita era regolarmente proseguita, anche a costi molto alti. Dai 75 fino ai 170 euro per Cocciante, passando alla più modica fascia di prezzo compresa tra i 55 e i 90 per De Crescenzo. Tuttavia i fan di Cocciante, anche ieri, avrebbero potuto facilmente acquistare un biglietto su di un secondo portale specializzato, viagogo.it, che annunciava a tutti di affrettarsi perchè sul sito restavano “meno del 2% del totale dei biglietti nella venue disponibile”. Tra l’altro, viagogo continuava a pubblicare una capienza a dir poco illusoria: duemila posti a fronte dei 1750 spettatori totali ai quali, normalmente, è consentito di assistere a un concerto in programma all’interno del Teatro Grande.
Lo sfogo di Zuchtriegel
“Trovo incomprensibile e grave che si promuovano degli eventi, tra l’altro con prezzi non bassi, in un sito Unesco, patrimonio della collettività senza il via libera dell’Ente responsabile per la tutela e la sicurezza di questo sito” ci ha dichiarato, ieri mattina, il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei. Entrambi i concerti ora definitivamente cancellati erano stati organizzati dall’azienda GF Management con sede a San Ferdinando di Puglia. L’azienda però, prima di far partire le prevendite, non ha atteso neppure un’autorizzazione preliminare o un primo parere favorevole rilasciato dal competente Ufficio Eventi del Parco Archeologico. La tempistica, in casi come questi, è tutto. Anche per motivi di messa in sicurezza preventiva e di conseguente più agevole tutela dell’intero patrimonio archeologico degli scavi. “Dovevano attendere prima di mettere in vendita i biglietti” così ancora Zuchtriegel.
L’iter della discordia
I problemi per la riuscita dei due concerti erano sorti quasi subito. Da regolamento, il Parco Archeologico di Pompei richiede all’azienda responsabile un primo contatto da tenersi almeno “120 giorni prima” della data stabilita per l’evento. “E invece – precisano dal Parco Archeologico di Pompei – siamo stati contattati già in ritardo, ovvero 90 giorni prima rispetto ai canonici quattro mesi di anticipo”.
Il “modello” Patti Smit
Tutto ok, invece, per il concerto di Patti Smith, che si terrà regolarmente nel Teatro Grande degli scavi il prossimo 26 luglio “anche perché siamo stati contattati addirittura 6 mesi prima della data prevista. Il contrario di quanto accaduto per i concerti di Cocciante e De Crescenzo” ha concluso il direttore Zuchtriegel, che ha precisato di essere “dispiaciuto nei confronti di questi due grandissimi artisti”.
Non è escluso che i due concerti possano essere recuperati. Ma non a breve termine. “Per adesso, i tempi per il recupero delle due date non sono ancora maturi” trapela infatti dal Parco Archeologico di Pompei.
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