Un turista 23enne, di nazionalità statunitense, giunto a quota mille e non trovando i biglietti, che si prenotano solo online, ha imboccato un sentiero non autorizzato per giungere al Cratere del Vesuvio in compagnia di altri tre familiari.
Arrivati indisturbati sino alla sommità della “Muntagna”, come viene chiamato il Vesuvio dai dagli abitanti di tutta l’area, i quattro hanno provato il più classico dei selfie con tanto di fumarole alle spalle. A reggere il telefono proprio il 23enne che però se lo fa scappare dalle mani lasciandolo cadere nella bocca del vulcano.
E qui scatta la pensata geniale: calarsi nel cratere per recuperare il telefono. Inevitabile la caduta.
I primi a correre in soccorso dell’americano sono state le Guide vulcanologiche del Presidio Permanente Vulcano Vesuvio. Per recuperare il giovane e riportarlo sulla cresta del cratere si sono calate con le corde. Nello stesso tempo a raggiungere la vetta sono stati anche i carabinieri forestali della Stazione Parco, quelli della Sezione radiomobile di Torre del Greco e della Tenenza di Ercolano. A supporto dell’operazione di recupero si è alzato in volo anche un elicottero del Soccorso Alpino. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di ieri, sabato 9 luglio.
Il 23enne medicato nell’area dell’infopoint, ha riportato molteplici escoriazioni alla schiena e alle braccia, ma ha rifiutato la visita al pronto soccorso.
Salvo dall’ira del Vulcano violato, ma non dalla denuncia per invasione di terreni pubblici o a uso pubblico, estesa anche ai tre familiari che erano con lui.
Denunciati, sempre ieri, anche altri due turisti che, senza autorizzazione, hanno intrapreso quello stesso percorso vietato.