La centrale del 118 dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia? Viene allestita all’interno di un container, costringendo gli operatori a lavorare gomito a gomito. E’ l’incredibile decisione presa dai vertici dell’Asl Na 3 sud, che sarà in vigore fino a quando non saranno completati dei lavori di manutenzione all’interno del nosocomio stabiese del viale Europa. E così, almeno fino al prossimo autunno, tutte le chiamate di soccorso al 118 stabiese saranno smistate dalla nuova centrale operativa che si trova nei container.
Castellammare, la centrale del 118 dell’ospedale in un container di 12 mq
Si tratta di strutture di circa 12 metri quadrati. Proprio qui sono sistemati telefoni, computer. E proprio all’interno di questi container, allestiti all’esterno dell’ospedale San Leonardo, i cinque dipendenti per turno saranno costretti a lavorare in condizioni a dir poco disagiate, raccogliendo le telefonate dei cittadini che chiedono soccorso e smistare poi le richieste alle ambulanze. Un accampamento di fortuna insomma, per un servizio che invece è di fondamentale importanza per la salvaguardia e tutela della salute delle persone.
Nessuna soluzione alternativa
In questo periodo, i vertici sanitari stabiesi non sono riusciti a trovare degli uffici alternativi, per evitare l’ennesimo scempio. Va ricordato infatti, che anche a causa della chiusura del pronto soccorso di Vico Equense, il bacino d’utenza dell’ospedale San Leonardo raggiunge circa 150mila persone. Ad ingolfare la struttura ospedaliera stabiese è anche la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense.
Il primo soccorso di Vico Equense chiuso da ottobre 2020
A tal proposito, è partita una petizione popolare per la riapertura del centro di primo soccorso sanitario, chiuso il 21 ottobre 2020 dai vertici dell’Asl Na 3 sud perché, in piena emergenza sanitaria per la pandemica, si ritenne opportuno destinare ad altre strutture il personale. Da allora, non è stato più riaperto. Da quasi due anni la chiusura dell’unità operativa ha provocato disagi alla cittadinanza e un’inevitabile condizione di intasamento dei pronto soccorso degli ospedali più vicini, il “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento e il “San Leonardo” di Castellammare di Stabia.