Un impatto tra uno scooter ed un auto violento e purtroppo mortale, a rimetterci la vita un rider di 47 anni di Sant’Antonio Abate, Giuseppe Cannavacciuolo. Come purtroppo accade spesso in questi casi, ad avere la peggio è il centauro. Anche in questo caso la vittima, che era in sella ad uno scooter, aveva effettuato l’ultima consegna della giornata, intorno alle 23 di venerdì, è stato sbalzato dal sellino rotolando sull’asfalto all’altezza del civico 209 di via dei Goti, ad Angri, ai confini della provincia di Napoli con quella di Salerno.
Per cause ancora da accertare, la dinamica resta ancora non del tutto determinata dagli inquirenti, lo scooter, un Piaggio Beverly si è schiantato contro un’auto, una Ford Fiesta proveniente dalla direzione opposta con a bordo tre ventenni, tutti residenti a Sant’Antonio Abate: due degli occupanti del veicolo hanno riportato lievi lesioni.
Le condizioni del 47enne sono apparse subito gravi ai soccorritori. Cannavacciuolo era ancora vivo quando l’ambulanza del 118 è giunta in via dei Goti, ma la corsa la corsa al pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore si è rivelata vana: il rider è morto poco dopo il suo arrivo presso il presidio ospedaliero. Vani anche i ripetuti tentativi di rianimarlo per salvargli la vita.
A lavorare per ricostruire l’accaduto i carabinieri del comando di Angri e quelli del reparto territoriale di Nocera Inferiore che avrebbero già acquisito i video degli impianti di videosorveglianza privati presenti nella zona. Si proverà a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente anche per accertare eventuali responsabilità.
Registrata la versione dei fatti rilasciata dai tre ventenni che erano a bordo della Fiesta e dei testimoni e degli altri di altri automobilisti presenti al momento dell’incidente.
Sui social, tagliente e doloroso il commento di un utente che ha fotografato amaramente la faticosa e pericolosa vita dei raider ce ci consegnano un po’ di tutto, a partire da cibo e bevande, a casa: “Brutta storia quella di questa presunta new economy. Lavori senza tutele per un padrone che non consoci e non conosce nessuno… ti smazzi per una paga che ti garantisce solo spiccioli ma di certo non un futuro di dignità e, per lavorare, infine, devi metterci tu lo scooter, tu la benzina, tu i contributi, tu la tua sicurezza… e se quest’ultima non sarà sufficiente, a rimetterci sarà la tua vita”.
Per amici e conoscenti Giuseppe Cannavacciuolo era una persona eccezionale, un gran lavoratore e faceva grandi sacrifici per non far mancare nulla alla sua famiglia. Ed era sempre disponibile.
Venerdì il 47enne era rientrato a casa dopo aver concluso la giornata lavorativa, ma era stato richiamato per un’altra consegna. Non aveva esitato a riprendere lo scooter per uscire di nuovo. Poi il tragico appuntamento con la morte.