La Galleria Umberto I, costruita a Napoli nel 1890, è uno degli edifici più imponenti d’Italia.
La decisione di costruire la Galleria fu presa dopo aver assistito ad un lungo periodo di guerre e distruzioni oltre che alla grave epidemia di colera; fattori che avevano reso la città invivibile e proprio per questo, nel 1884 si decise di programmare un risanamento ambientale ed architettonico della zona centrale di Napoli.
La galleria sorge in un luogo senz’altro strategico, nelle adiacenze di Piazza Plebiscito, del Palazzo Reale, lungo la centralissima Via Toledo, a pochi passi dal Maschio Angioino ma, soprattutto, a ridosso del teatro San Carlo, di cui si può osservare la facciata scrutando verso una delle uscite della Galleria.
Grazie alla sua centralità, la Galleria Umberto I divenne da subito un importante polo commerciale della città, inoltre era il posto dove, fino agli anni ‘50, i lustrascarpe, i così detti sciuscià, lucidavano le scarpe agli uomini facoltosi dell’epoca.
Pur perdendo la centralità sotto un punto di vista commerciale, la Galleria ospita numerosi negozi d’abbigliamento, ristoranti e bar, inoltre è presente la bottega “La sfogliatella da Mary” che ormai rappresenta per i turisti, più che per gli autoctoni, una tappa obbligatoria dove degustare la vera sfogliatella napoletana.
La Galleria è composta al suo interno da due strade che si incrociano sviluppandosi a croce greca.
Lungo l’intero percorso della Galleria, alzando la testa, possiamo ammirare i numerosi altorilievi in marmo, archi, decorazioni, colonne, vetrate e la cupola, in vetro e ferro recentemente ristrutturata, alta 57 metri e mezzo.
Riabbassando gli occhi sul pavimento, scopriremo che stiamo camminando su dei preziosi mosaici che nel disegno centrale riportano i dodici segni zodiacali.
Nella parte sottostante la galleria, vi è il Salone Margherita, che per più di vent’anni era diventato il luogo dove si incontravano le maggiori personalità di Napoli, da Matilde Serao, la fondatrice del quotidiano Il Mattino, a Gabriele D’Annunzio.
La Galleria Umberto I è anche la sede storica della massoneria napoletana; proprio per questo motivo, sulle finestre adiacenti la cupola centrale, sono riscontrabili le quattro stelle di Davide, che rappresentano un chiaro simbolo della presenza massonica.
Una volta osservata la Galleria Umberto I, sembra quasi naturale porre un raffronto con la Galleria di Milano.
Sicuramente la Galleria Vittorio Emanuele a Milano risulta essere più grande con numerosi negozi con brand di spessore superiore, ma con minori particolari artistici rispetto alla galleria napoletana che appare più elegante anche se meno curata rispetto quella milanese.
Una delle tradizioni più belle legate alla Galleria di Napoli, resta quella dell’albero di Natale su cui tanti napoletani e non affiggono, un bigliettino di carta dove esprimono un loro desiderio per Natale.
Altra tradizione, alla prima strettamente collegata, è però quella di rubare ogni anno questo stesso albero di Natale che dovrebbe essere donato alla collettività; ma nonostante ciò si verifichi puntualmente, vi è un’ ingiustificata e perpetua mancanza di una sorveglianza che, eccetto eventi particolari, non è mai presente tutto l’ anno, quindi, dopo l’ orario di chiusura dei negozi, la zona diventa un luogo poco controllato dove è facile imbattersi negli orari notturni in gruppi di giovanissimi intenti a giocare a pallone in un luogo storico da preservare e da clochard che si rifugiano in galleria perché è pur sempre un luogo coperto.
Spetta dunque alle autorità competenti effettuare una sorveglianza incisiva oltre che a tutelare e dare ancor maggior lustro alla Galleria Umberto I che senza dubbio alcuno, è uno dei luoghi storici più belli che la città di Napoli ha il privilegio di custodire.
Alessandro Di Napoli