La Squadra Mobile e il commissariato San Paolo hanno arrestato a Marano, in provincia di Napoli, Antonio Carillo, 31 anni, ritenuto dagli inquirenti elemento di vertice dell’omonimo clan.
Il 31enne, arrestato oggi, era sfuggito a un blitz scattato nel quartiere di Pianura, lo scorso 14 luglio, in esecuzione di due distinte ordinanze, una contro il clan Carillo-Perfetto e l’altra contro i rivali dei Calone-Marsicano-Esposito. Irreperibile da quella notte, Carillo, 31 anni, nipote dell’ex boss, oggi collaboratore di giustizia, Pasquale Pesce.
La notte del blitz avrebbe tagliato i contatti con Pianura; possibile che si sia avvalso di appoggi di pregiudicati del posto, che potrebbero avere fatto anche da tramite oltre a fornirgli diversi alloggi tra i quali spostarsi per sfuggire alle manette.
Gli investigatori da allora tenevano sotto controllo amici e parenti del fuggitivo. I poliziotti lo hanno identificato e bloccato in un’abitazione: lui non ha opposto resistenza e non era armato. Carillo è stato trovato nella tarda mattinata del 4 agosto, in casa di un pregiudicato di Marano che non risulta legato alla malavita organizzata. I poliziotti erano nell’abitazione del pregiudicato per un controllo e, verificando le generalità delle persone presenti, hanno identificato anche il ricercato. Non è stato trovato in possesso di grosse somme di denaro.
Antonio Carillo era l’ultimo ancora libero tra i destinatari delle misure eseguite il 14 luglio. Era stato vittima di un agguato il 5 dicembre 2020 e il giorno successivo era rimasto ferito in circostanze analoghe Lorenzo Rossetti; da questi due episodi erano partite le indagini che hanno portato la Mobile di Napoli a smantellare i due gruppi criminali.