Buona la prima amichevole per la Givova Scafati. Si è disputata il 27 agosto (palla a due alle ore 17:30) al PalaLuiss di Roma la prima amichevole preseason della Givova Scafati, che sul parquet capitolino ha affrontato la NPC Rieti, neopromossa in serie A2, dopo un solo anno di permanenza in serie B.
La gara si è disputata con la consueta modalità da scrimmage, ovvero con l’azzeramento del punteggio al termine di ognuno dei quattro quarti di gioco. Sommando i parziali di ciascun periodo (25-15; 21-24; 21-16; 23-14), la sfida sarebbe terminata con il risultato di 90-69.
Con tutti gli uomini a propria disposizione, la compagine dell’Agro ha dato sin da subito l’impressione di essere un collettivo completo, solido e ottimamente costruito, in cui ognuno ha mostrato di avere buoni numeri e grande spirito di abnegazione e condivisione, nonostante una condizione fisica ancora precaria e lontana da quella ottimale, visti i pochi giorni di lavoro in palestra fin qui tenuti.
Coach Alessandro Rossi ha potuto così trarre buone indicazioni da tutti, compresi gli atleti statunitensi arrivati nel corso della settimana, che hanno mostrato di avere comunque una discreta forma fisica ed una buona attitudine a recepire i suoi dettami tecnico tattici. Tanti gli spunti da cui poter trarre indicazioni importanti su cui lavorare.
TABELLINI
Givova Scafati: Rossato 20, Ikangi, 18, Pinkins 13, Henry 11, Lamb 10, Monaldi 9, Stone 5, Tchintcharauli 2, Sauro 2, De Laurentiis. All.re: Rossi.
NPC Rieti: Naoni 14, Zugno 3, Rotondo 6, Timperi 11, Marchiaro 6, Godwind 6, Deltesta 13, Melchiorri 2, Nonkovic 8. All.re: Ceccarelli.
Dichiarazione di coach Alessandro Rossi
«Dal punto di vista fisico, i carichi di lavoro si sono appalesati, come d’altronde mi aspettavo. Per il resto, luci ed ombre: di positivo c’è il desiderio di condividere la palla, di giocare insieme in attacco e il buon atteggiamento difensivo; di negativo invece l’imprecisione e l’indisciplinatezza in attacco, mentre in difesa mancano ancora le regole. Mi è piaciuto l’atteggiamento, questo era importante, ma per le altre cose abbiamo tempo e modo di lavorarci sopra».