Terzo atto del campionato del Napoli, che sbarca a Firenze per una partita complicata contro una squadra tosta, una squadra che ha sempre dato difficoltà agli azzurri: la Fiorentina. Partita importantissima per il Napoli, che avrà modo di raccogliere dal prato dell’Artemio Franchi altre indicazioni d’oro sul funzionamento della squadra.
E’ una partita molto delicata anche sul piano della classifica: certo, è prestissimo per guardarla, ma in caso di vittoria il Napoli sarebbe primo da solo e sarebbe l’unica squadra ad aver vinto tutte le prime tre partite del campionato.
E poi c’è la Fiorentina, che non darà assolutamente vita facile al Napoli dopo un avvio che ha visto i viola vincere contro la Cremonese e pareggiare nel derby contro l’Empoli, oltre alla vittoria in Conference League nel doppio scontro contro gli olandesi del Twente.
Sappiamo che la formazione di Italiano negli anni è sempre stata una cliente sgradevole per il Napoli: lo sanno benissimo gli azzurri della passata stagione, che hanno perso lo Scudetto anche per mano della Fiorentina in uno scontro cruciale per le sorti del campionato.
Stasera all’Artemio Franchi ci sarà probabilmente occasione di vedere all’opera il tris d’assi azzurro composto da Ndombele, Simeone e Raspadori, tanto atteso domenica scorsa contro il Monza, ma inaugurato solamente nell’amichevole contro la Juve Stabia.
Ma Spalletti dovrebbe comunque affidarsi all’undici titolare delle prime due giornate: squadra che vince non si cambia, quindi Meret in porta, solita difesa a 4 con capitan Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui, in mediana i soliti Lobotka e Anguissa con Zielinski sulla trequarti, davanti non si toccano Osimhen, Kvara e Lozano. Fatto sta che molto probabilmente i nuovi acquisti subentreranno nel secondo tempo e avranno un assaggio di Napoli, stavolta un vero assaggio.
Anche Italiano si affiderà al suo 4-3-3: fra i pali occhio a Gianluigi Gollini, chiavi della fascia destra affidate a Dodo, a sinistra invece Biraghi, centrali Milenkovic e Martinez Quarta con Igor ad insidiare una maglia da titolare all’argentino. Centrocampo composto da Bonaventura, Mandragora e Amrabat, quest’ultimo monitorato per diversi anni da Giuntoli, in attacco invece Sottil, Jovic e Ikonè.
Giuseppe Garofalo