Bambino alla guida di un motoscafo a Napoli: il video pubblicato su TikTok

Il piccolo sembrerebbe quasi "obbligato" dal padre a proseguire per consentirgli di finire il video poi pubblicato su Tiktok. "Vai capitano sei il più forte. E io sono il tuo marinaio", dice l'uomo mentre riprende l'impresa

Dopo le polemiche dei mesi scorsi ecco un nuovo video di un bambino ripreso alla guida di un potente motoscafo a Napoli. Il piccolo sembrerebbe quasi “obbligato” dal padre a proseguire per consentirgli di finire il video poi pubblicato su Tiktok. “Vai capitano sei il più forte. E io sono il tuo marinaio”, dice l’uomo mentre riprende l’impresa. A denunciare il caso è il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato sui suoi canali social il filmato che alcuni cittadini gli hanno segnalato.

Bambino alla guida di un motoscafo a Napoli: il video pubblicato su Tiktok

“Purtroppo nel corso di questa estate – afferma Borrelli – abbiamo ricevuto numerosi video postati sui social di bambini alla guida di potenti motoscafi. A questo campionario di irresponsabilità e assoluta incapacità genitoriale se ne aggiunge un altro, realizzato da un autore con chiaro accento partenopeo, che mi ha colpito particolarmente. Stavolta il giovanissimo pilota guida a tutto gas spingendo un motore di 40 cavalli ma si lamenta di non riuscire a vedere niente davanti perché arriva a stento a superare il timone.

Borrelli: “Siamo oramai al delirio totale”

Nonostante questo il padre lo obbliga a rimanere seduto perché deve finire di realizzare il video con il cellulare. Siamo oramai al delirio totale. La necessità di immortalare questa vergognosa scena, senza alcuna colpa del minore, ha la priorità sull’importanza di evitare drammatici episodi in mare. Non importa se davanti c’è un’altra imbarcazione, un sub, un kayak. Quello che conta è finire il video”.

Secondo il consigliere regionale, “di fronte a questi episodi l’unica cosa da fare è risalire ai protagonisti e segnalare agli assistenti sociali il caso per verificare se i minori coinvolti non vengano obbligati anche in altri contesti a tenere comportamenti pericolosi per la loro incolumità per il mero divertimento degli adulti”.

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