Il Napoli esce dall’Artemio Franchi con un solo punto e nessun gol, risultato che lascia un pizzico di amaro in bocca a Spalletti, un risultato che con un po’ di impegno in più poteva tramutarsi in vittoria per il Napoli.
Specialmente nel primo tempo la formazione di Italiano ha messo in campo un gioco ben organizzato, volto a neutralizzare gli attacchi azzurri, obiettivo riuscito perfettamente. Poche le occasioni create dai piedi degli azzurri, con una Fiorentina che ha ben capito il punto forte di Spalletti: Lobotka.
Il centrocampista slovacco viene infatti marcato più che a dovere da un Amrabat a dir poco sontuoso, e il Napoli ne risente: ci sono poche idee, non si gioca bene, c’è difficoltà palla al piede nell’inventare. Anche Kvaratskhelia viene neutralizzato da un Dodo impressionante: il numero 2 viola assorbe ogni pericolo che nasce dai piedi del georgiano.
Napoli che, oltre a fare i conti con una Fiorentina per nulla intenzionata a lasciare sul suo prato i tre punti, si ritrova anche un arbitraggio a dir poco vergognoso: ad inizio gara i toscani abbondano con i falli, senza ricevere alcun provvedimento disciplinare, mentre al primo minimo fallo Anguissa subito riceve un cartellino giallo, esagerato.
E un gol siglato da Osimhen viene annullato per fuorigioco: il nigeriano si trova alle spalle di Gollini, il posizionamento di Martinez Quarta è quindi inutile ad evitare l’offside.
Nella ripresa Spalletti prova a giocarsi diverse carte: Raspadori, Simeone, Ndombele, Elmas e Politano. L’ex Sassuolo pare dare una smossa al Napoli, che arriva più spesso alla conclusione, che spesso porta proprio la sua firma.
Ma la Fiorentina, stanca dopo un pressing asfissiante, si chiude a guscio nella propria metà campo e fa capolino in quella azzurra quando opportuno con le incursioni di Kouamè e Amrabat. Gli azzurri non riescono proprio a buttarla dentro. E così fra uno spreco e l’altro, fallo dopo fallo, perdita di tempo dopo perdita di tempo, si arriva al fischio finale. Il Napoli semina in allenamento, ma raccoglie poco a Firenze. Ma ora testa al Lecce.
Giuseppe Garofalo