Napoli, altra doccia fredda: Colombo e il Lecce fermano gli azzurri sull’1-1

Prova deludente da parte della formazione azzurra, il cui massiccio turnover non riesce a scardinare la difesa giallorossa

Il Lecce balla il mambo salentino al Maradona, contro un Napoli timido, scialbo, opaco, che si lascia frenare sull’1-1 dai giallorossi, autori di una partita ben preparata da parte di Baroni, aiutati dal Napoli che ha sicuramente sottovalutato l’impegno.

Una partita molto deludente quella disputata dal Napoli e parecchie colpe ricadono su Spalletti: alla quarta giornata di campionato è più che esagerato applicare un turnover così massiccio, partendo dal presupposto che la partita è già vinta.

Il Napoli si è infatti presentato in campo con una formazione del tutto diversa: sono ben sei i cambi rispetto all’undici titolare di Firenze. Ostigard al posto di Rrahmani non è dispiaciuto, Olivera al posto di Mario Rui, Ndombele al posto di Lobotka, errore molto grave unirlo ad Anguissa. Trequarti tutta nuova con Politano, Elmas e Raspadori.

Gli azzurri partono carichi, così come il Lecce che non si risparmia nel ripartire in velocità, specialmente con un Banda scatenato, con delle incursioni a cui nessuno riesce a mettere freno.

Al 22’ minuto Ndombele arriva nettamente in ritardo su Di Francesco: il signor Marcenaro non ci pensa due volte e indica il dischetto. Segna Di Francesco, ma il rigore si deve ribattere: stavolta la palla viene affidata a Colombo, che trova i guantoni di Meret.

Il Napoli sfrutta l’entusiasmo del Maradona, galvanizzato dal rigore parato, e si getta all’arrembaggio: si sbloccano le marcature con il gol di Elmas, che raccoglie a due passi da Falcone un tiro sporco di Politano, depositandolo in rete per il vantaggio azzurro.

Vantaggio che dura solo quattro minuti: a gelare il Maradona è Colombo, che dopo il rigore sbagliato si riscatta con un gol spaventoso. Il numero 9 prelevato dalla cantera del Milan si inventa una parabola di sinistro da fermo, su cui Meret non ha assolutamente colpe: tiro imparabile. Pareggia il Lecce, si spegne il Napoli.

E’ un secondo tempo a tinte azzurre, con Lobotka e Zielinski che entrano per dare manforte ad una manovra che comunque non vede grossi cambiamenti. Il Napoli deve farsi coraggio e andare avanti, malgrado il catenaccio messo in atto dai salentini.

Manovra poco fluida, gioco arrugginito, poche idee: il Napoli non riesce a scardinare la difesa giallorossa, disputando un secondo tempo davvero deludente. Dai piedi di Olivera e Di Lorenzo non esce un cross decente neanche per errore e Osimhen si ostina nel voler trovare la gloria personale, sprecando un paio di occasioni che avrebbero potuto essere interessanti.

Triplice fischio sull’1-1: il Napoli lascia per la strada altri due punti con una prova timida. Il campionato è solo iniziato. Ma a Roma con la Lazio sarà un’altra partita molto difficile.

Giuseppe Garofalo

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