Domenica di gran caldo allo stadio Paudice di San Giorgio a Cremano dove si affrontano Savoia ed Albanova per la seconda giornata del campionato campano di Eccellenza Girone A.

Il Savoia deve fare a meno di De Cristofaro squalificato e Barbato per un risentimento muscolare. Schieramento iniziale con un inconsueto 3-5-2 nel quale Guarro, Conti e Boussada fanno da muro centrale, mentre sulle corsie esterne agiscono Sicuro e Gargalini; capitan Scarpa retrocede sulla linea dei centrocampisti, Cuomo e Aquino di punta.

Sul versante casalese Ciaramella oppone un 4-3-3 con difesa solida guidata dal roccioso Tomassini, centrocampo di rendimento ed esperienza con l’ex De Rosa in evidenza e sontuoso tridente di attacco con Minutella a destra, Accietto a sinistra e bomber Grezio punta centrale.

Prima mezz’ora con ritmi elevati e Savoia molto aggressivo alla ricerca del varco giusto. La squadra torrese, sebbene inferiore sulla carta, tiene bene il campo e cerca il vantaggio con personalità. Gli esterni, in particolare Gargalini, sono molto aggressivi in fase difensiva e ripartono frequentemente mettendo in difficoltà i dirimpettai. Purtroppo per i bianchi le iniziative d’attacco sono vanificate dalla inconsistenza del reparto offensivo che spreca due buone chances: nella prima occasione Aquino, bene imbeccato da Strazzullo, è lento nell’esecuzione e viene murato in angolo; nella seconda Cuomo tenta una volée mancina che si perde di poco a lato del giovane Gianfagna.

In pochi minuti accade tutto quello che deciderà la contesa: vantaggio casalese ed inferiorità numerica per il Savoia. Il tutto è legato ad una sola fase di gioco che vede il Savoia avanzare veloce con capitan Scarpa il quale dal cerchio del centrocampo prova un no look, volto ad imbucare una incursione sulla fascia, ma viene falciato alle spalle. L’arbitro, tra i peggiori in campo, non si accorge di nulla e lascia correre con l’Albanova che riparte con un traversone dalla trequarti sul quale un inguardabile Conti buca maldestramente il facile intervento di testa. Alle sue spalle Accietto mette giù con grande tecnica e lascia partire un bel destro a giro di grande precisione che trafigge l’incolpevole Mario Landi. A questo punto Scarpa segnala con veemenza l’accaduto al direttore di gara Marco di Placido, il quale è placido di nome ma non di fatto ed ammonisce il capitano oplontino. Le proteste reiterate valgono il secondo giallo ed il rosso che di fatto mette fine alla partita.

Scarpa ha fatto valere sin troppo i gradi di capitano ed avrebbe potuto evitare il confronto con il direttore di gara, ma quest’ultimo ha dimostrato di avere un carattere permaloso, se non isterico, privando la contesa di uno dei protagonisti. Falli non visti, gomitate a palla lontana, episodi sospetti nelle due aree, tutto è passato sotto al naso del fischietto irpino che è arbitro di livello scadente, oggi coadiuvato da assistenti di pari capacità.

Nel secondo tempo il Savoia vorrebbe ma non può, sia perché è in riserva di ossigeno, sia perché l’uomo in meno è un macigno troppo grosso per le spalle di questa squadra. D’altro canto l’Albanova ha morale e fosforo per gestire la situazione senza troppi patemi ma, soprattutto, ha una panchina all’altezza della situazione dalla quale escono rinforzi di qualità che danno ristoro agli ingranaggi più usurati del motore casalese.

Con un paio di azioni dettate più dalla caparbietà che dalla lucidità, i padroni di casa potrebbero anche pareggiarla, ma la giornata storta viene confermata dai centimetri di troppo tra le traiettorie dei tiri di Boussada e Aquino ed i pali della porta celeste; anche Grezio non è fortunato ed il suo colpo di testa colpisce la parte esterna del palo, sicché il risultato non cambia più e l’Albanova porta a casa tre punti preziosi per la rincorsa al vertice mentre il Savoia resta a quota tre punti.

Se analizziamo la gara possiamo dire che le assenze savoiarde, concentrate nel settore nevralgico del campo, hanno avuto il loro peso sull’andamento della contesa e con tutta evidenza l’espulsione di Scarpa è stato uno spartiacque della gara, con un prima sufficiente ed un dopo pessimo per causa di forza maggiore. L’analisi però fa anche emergere fattori strutturali, non legati alla contingenza degli episodi, ovvero il fatto che questa squadra ha alcuni calciatori di livello inferiore a quello richiesto, anche per gli obiettivi modesti dichiarati ad inizio torneo, ed una panchina cortissima di elementi di categoria sui quali mister Barbera possa fare affidamento per proporre soluzioni differenti e cambiare in corsa l’inerzia della gare.

Gli interventi quali-quantitativi non sono più rinviabili, anche guardando il calendario delle gare che aspettano i bianchi di Torre Annunziata.

Certamente ai calciatori non si può rimproverare nulla, il Savoia ha dato tutto quello che aveva, ma il problema è che quello che ha da dare non è abbastanza per le ambizioni del pubblico torrese.

Salvatore Curcio

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