In un Regno Unito ancora sconvolto per la morte della Regina Elisabetta sbarca il Napoli, che affronta i Rangers carico e galvanizzato dalla precedente vittoria in Champions League contro il Liverpool, ma anche da quella più recente, la vittoria sofferta all’ultimo respiro contro lo Spezia.
Il Napoli si presenta in Scozia senza Osimhen, che con ogni probabilità salterà anche la sfida scudetto contro il Milan: da valutare un suo rientro subito dopo la sosta. Anche Lozano non sarà agli ordini di Spalletti, che dopo aver accusato dei sintomi influenzali non è stato convocato.
Napoli che, malgrado gli infortuni, parte favorito sulla carta, potendo contare su una rosa ricca di qualità, di gran lunga superiore rispetto a quella degli scozzesi, e anche un gran calcio, che nelle ultime partite (specie quella contro il Liverpool) gli azzurri hanno espresso alla grande.
D’altro canto la partita non va assolutamente sottovalutata, perché il Napoli è così: appena arriva un match contro squadre più soft, puntualmente Spalletti prende l’impegno sotto gamba, e lo si stava vedendo contro lo Spezia, partita vinta anche con una buona dose di fortuna, che, se fosse mancata, avrebbe condannato gli azzurri ad un solo incolore punto.
I Rangers arrivano invece da una settimana di riposo, in cui, grazie all’interruzione del campionato, hanno avuto modo di consolidare le proprie tattiche in vista del grande impegno europeo. E c’è da ricordare che, come la maggioranza delle squadre britanniche, anche loro non si risparmiano nell’esprimere un calcio tutto cuore e polmoni, gioco che costringerà il Napoli a tirare fuori cattiveria e attributi. E non dimentichiamoci che sono comunque vice-campioni dell’Europa League.
Spalletti sembrerebbe avere pochi dubbi per quanto riguarda la formazione: in porta Meret, difesa a quattro con Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Olivera, che dovrebbe avere la meglio su Mario Rui. A centrocampo confermatissimi Lobotka e Anguissa, i tre migliori in campo contro il Liverpool, in attacco Kvaratskhelia e Politano, affiancati da uno fra Raspadori e Simeone, unico nodo da sciogliere per Spalletti. Il Cholito stavolta dovrebbe partire dal primo minuto per la prima volta in maglia azzurra.
Anche Van Bronckhorst sceglie un 4-3-3: fra i pali McLaughlin, in difesa Tavernier, Sands, Goldson e Barisic. Attenzione all’insidiosissimo trio di centrocampo composto da Lundstram, Davis e Kamara, tre giocatori dalle ottime qualità. In attacco Tillman, Kent e Colak, con quest’ultimo che parte favorito rispetto a Morelos.
Giuseppe Garofalo