Al via l’esame su cellulare e computer di Alessandro, il 13enne volato giù dal suo balcone di via Lamma a Gragnano e secondo gli inquirenti vittima di cyberbullismo. Questa mattina i magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, acquisiranno le copie dei contenuti ritrovati nei dispositivi, telefono cellulare e computer appartenenti al giovane adolescente morto poche settimane fa nella città dei Monti Lattari.

Gragnano, al via l’esame su cellulare e computer di Alessandro

Alle operazioni parteciperanno anche i legali della famiglia di Alessandro, vale a dire Mario D’Apuzzo e Giulio Pepe. L’obiettivo è quello di conoscere la verità sulla tragedia finita su tutti i media nazionali. Sono 6 al momento i giovani indagati per istigazione al suicidio. Tra questi, due ragazze e il parente di un pregiudicato del posto ucciso dalla camorra. Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione di altri due giovani, che facevano parte della chat segreta dove si sarebbero consumate le minacce.

La ricerca con la parola “suicidio”

Intanto dalle prime indiscrezioni emerge che il povero Alessandro, poco prima di morire, avrebbe cercato sui motori di ricerca internet la parola “suicidio”. In poche parole, il 13enne avrebbe cercato informazioni per compiere l’estremo gesto. Un particolare agghiacciante, che confermerebbe la tesi del cyberbullismo su cui indagano i magistrati oplontini. I genitori di Alessandro, che hanno incontrato i procuratori Riello e Fragliasso durante la Festa della Pasta conclusasi domenica scorsa a Gragnano, chiedono di sapere la verità sulla morte del loro Alessandro.

Il rientro nella scuola media “Roncalli”

Intanto ieri mattina alla media “Roncalli” di Gragnano i compagni di Alessandro sono tornati a scuola. Il suo banco è stato riempito di fiori e biglietti. Nel piazzale esterno dell’istituto si è tenuta una messa in ricordo del giovane officiata da don Paolo Anastasio. In classe poi si sono recati anche i genitori del 13enne.

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