Solennità di San Gennaro 2022: alle ore 9 e 27 è stato dato l’annuncio della liquefazione del sangue nella Cattedrale di Napoli con il tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco da parte di uno dei membri della Deputazione di San Gennaro. La chiesa ha aperto oggi, lunedì 19 settembre 2022, alle ore 7 e 30 e resterà aperta per l’intera giornata.

Solennità di San Gennaro 2022: il sangue si è sciolto alle 9 e 27

Alle 9 e 15 circa l’arcivescovo Domenico Battaglia si è recato nella Cappella del Tesoro. Con l’Abate, monsignor Vincenzo de Gregorio, e il sindaco Gaetano Manfredi, ha provveduto all’apertura della cassaforte dove sono custodite le ampolle con il sangue.

Il segno del sangue, ancora una volta“. Queste le parole con le quali don Mimmo Battaglia, ha annunciato ai fedeli nel Duomo l’avvenuto prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro che è apparso liquido già nel momento in cui l’ampolla con il sangue del Santo patrono della città è stata estratta dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.

L’arcivescovo ha portato, quindi, le ampolle sull’altare maggiore della Cattedrale dove ha presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica, annunciando ai presenti il prodigioso evento, percorrendo la navata centrale, si è portato all’esterno della Cattedrale, per esporre ai fedeli e alla Città le ampolle con il sangue.

Le parole di don Mimmo Battaglia

“Non nascondiamoci la verità: sono tanti in questo periodo storico i motivi per essere preoccupati, le ragioni per cui scoraggiarsi. Dalla guerra alla crisi energetica, da una pandemia globale al male endemico della criminalità locale. Ma non dimentichiamo neanche che, dinanzi alle difficoltà della storia, spesso a pagare sono quasi sempre gli ultimi, i poveri, i più piccoli, anche di età! Questa nostra città metropolitana ha bisogno di un sangue vivo, di una nuova linfa d’amore, di una nuova speranza- E questo che oggi il Signore ci chiede e Gennaro ci domanda”, ha detto don Mimmo Battaglia, nella sua omelia pronunciata dall’altare del Duomo di Napoli.

“Ricordo quando tanti anni fa nella mia terra vidi per la prima volta il film ‘Scugnizzi’ – ha aggiunto l’arcivescovo – ero diventato prete da un anno. In quel tempo già conoscevo Napoli, ma poco. E gli scugnizzi a cui pensavo erano quelli che, come prete, incontravo ogni giorno, giovani, adolescenti in difficoltà. Alcuni poi li avrei incontrati più avanti, caduti nel tunnel della droga. Non vi nascondo che in quest’ultimo anno e mezzo, passeggiando per le vie del centro storico o recandomi in visita nelle parrocchie, in carcere o nelle associazioni, tante volte mi è venuto in mente quel film. E, in particolare, incontrando tante persone, di ogni ceto e condizione sociale, spesso canticchiavo silenziosamente, nella mia testa, una canzone: ‘Gente, magnifica gente, vicina e distante, dalla nostra realtà, gente, magnifica gente di questa città; gente che vede e che sente, e fa finta di niente, per non sporcarsi, gente, magnifica gente di questa città’. Fratelli e sorelle, dobbiamo ammettere che a distanza di anni questa canzone è ancora tanto vera”.

Altre celebrazioni eucaristiche nella giornata di lunedì 19 settembre sono previste per le ore 12 e 30 e 18 e 30, quest’ultima presieduta da un vescovo ausiliare e preceduta da preghiere e venerazione che inizieranno alle ore 16 e 30. Fino al 27 settembre, si svolgerà l’Ottavario di ringraziamento.

In tanti nel Duomo, politici in campagna elettorale e autorità cittadine

Nel Duomo di Napoli a pochi giorni dalle elezioni, erano presenti anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, e la parlamentare Mariarosaria Rossi, candidata alla Camera per il centrodestra nel collegio uninominale Napoli Fuorigrotta. Non poteva mancare il governatore della Campania, Vincenzo De Luca e con lui  il prefetto di Napoli Claudio Palomba, il presidente della Corte d’Appello di Napoli Giuseppe De Carolis Di Prossedi, il procuratore generale di Napoli Luigi Riello e i vertici locali delle forze dell’ordine.

Il Santo ripete tre volte il prodigio

Il miracolo si ripete per ben tre volte nel corso dell’anno: il 19 settembre, giorno del martirio del patrono di Napoli; il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando si dice che San Gennaro riuscì fermò la lava alle porte della città; il sabato precedente la prima domenica di maggio, data della traslazione del corpo.

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