nuove terme di stabia aprile 2022 1

Un massetto cementizio, tre manufatti, una tettoia, una scala esterna ed un locale cantinato: tutto in zona “termale”. E perciò tutto abusivo: il Settore Urbanistica del Comune di Castellammare ha ordinato la demolizione delle opere ed il ripristino dello stato dei luoghi. Il provvedimento è stato notificato al proprietario del terreno ed al committente degli abusi. Prosegue in tal senso, nel solco dell’opera anti-abusivismo già cominciata dalla precedente amministrazione comunale, l’attività contro gli illeciti di natura edilizia del Comune di Castellammare di Stabia.

Castellammare, abusi edilizi in “zona termale”: ordinato il ripristino immediato

Nel luglio scorso il comando di polizia municipale ha effettuato un sopralluogo in viale delle Terme, nella zona alta della città, a ridosso del complesso abbandonato delle Nuove Terme di Stabia, un tempo fiore all’occhiello del comprensorio. Qui gli agenti hanno accertato gli abusi edilizi che erano stati realizzati: un massetto cementizio in fase di esecuzione; un manufatto in muratura con ripostiglio e mobile cucina; un manufatto metallico per ricovero attrezzi; una tettoia metallica; un manufatto in lamiera; una scala esterna in ferro e legno; un locale cantinato destinato a deposito, lavanderia e palestra.

L’area destinata alle attrezzature termali

Stando a quanto si legge negli atti, gli abusi ricadono in una zona destinata alle attrezzature termali, “annessa alle strutture termali con presenza di manufatti connessi alle attrezzature termali a carattere ricreativo-ricettivo e per il tempo libero compatibili con la tutela e la valorizzazione della tipologia geomorfologia colturale e paesaggistica del suolo”. Dunque, secondo le normative vigenti, è vietata l’edificazione delle residue aree libere e “sono consentiti esclusivamente per le parti edificate esistenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”.

I responsabili hanno adesso 90 giorni di tempo per demolire le opere. In caso di inottemperanza, oltre ad una sanzione di 20mila euro, il bene potrà essere acquisito gratuitamente al patrimonio comunale nella misura massima di dieci volte la superficie abusivamente eseguita.

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