All’uomo è stato contestato il reato di omicidio. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Tracce di sangue sono state trovate dai carabinieri di Marano su alcuni indumenti sequestrati a casa del collaboratore scolastico sottoposto a fermo con l’accusa di essere l’assassino di Marcello Toscano. I militari dell’Arma, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, hanno anche raccolto immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona circostante il luogo del delitto. Giuseppe Porcelli è stato già trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida che avverrà nei prossimi giorni.
La svolta è avvenuta nella notte quando le forze dell’ordine e la magistratura hanno stretto il cerchio attorno al collaboratore scolastico portato in caserma. La vittima, Marcello Toscano, era un insegnante di sostegno nella scuola dove e stato ritrovato il suo corpo nella tarda serata di martedì scorso. Il 64enne è stato ucciso a coltellate, probabilmente durante un’aggressione.
“Le dichiarazioni acquisite consentivano di accertare che il telefono in uso alla vittima era irraggiungibile già dalle ore 12:30 circa del giorno in cui è avvenuto il fatto delittuoso”, si legge nella nota della Procura presso il Tribunale di Napoli Nord.
Insegnante ucciso a Melito: sottoposto a fermo per omicidio un collaboratore scolastico
Il figlio di Toscano si è presentato nella caserma dei carabinieri di Mugnano alle 19 e 25 di martedì. I militari hanno raccolto la denuncia di scomparsa, avviando immediatamente le ricerche. Intorno alle 21 e 30 la figlia dell’uomo ha individuato la macchina del padre nei pressi della scuola e ha chiamato in caserma, sempre a Mugnano. I militari della stazione locale sono quindi arrivati sul posto, hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e sono entrati da soli nel perimetro dell’istituto.
Hanno ispezionato tutti i locali, interni ed esterni e trovato il corpo in un’aiuola. Per ricostruire i fatti e individuare gli autori dell’omicidio i carabinieri hanno già acquisito diverse immagini dalle telecamere presenti in zona.
Il sindaco di Melito: “Ci sentiamo abbandonati a noi stessi”
“Ci sentiamo abbandonati a noi stessi, chiediamo che il nuovo Governo presti la giusta attenzione a queste realtà. – Il sindaco di Melito, Luciano Mottola, ha lanciato un appello allo Stato dopo l’omicidio nel cortile della scuola del docente Marcello Toscano. – Diventa veramente difficile amministrare questi territori e le loro difficoltà avendo sei vigili urbani e pochi carabinieri. Come ho scritto stamane in un post sui social continuo a sentirmi piccolo piccolo, non potendo rispondere da sindaco alle giuste istanze dei miei concittadini.
Siamo un Comune in dissesto finanziario e questo limita ancora di più le nostre possibilità, ma chi è preposto all’ordine pubblico a livello nazionale non capisce che c’è bisogno di un dispiegamento forte di forze dell’ordine. C’è la tentazione per tanti sindaci del comprensorio di chiudere il Comune e dare le chiavi al ministero degli Interni“.