castellammare signora granite 1

Castellammare di Stabia e le granite. Ma partiamo da dove tutto è cominciato. Il Sud Italia vanta da sempre la sua cucina eccezionale e gli ingredienti dalla qualità eccellente. Tra i suoi ingredienti ve ne è uno principalmente estivo che in Campania viene utilizzato al meglio per creare semifreddi e dolci, ma non solo: il limone. Un prodotto in penisola tipicamente associato alla cittadina di Sorrento e che viene valorizzato in estate con gelati o semifreddi come la limonata o la granita al limone.

Tuttavia, la tradizione culinaria del limone ed in particolare della granita al limone hanno radici anche in città limitrofe Sorrento, come Castellammare di Stabia, dove da decenni domina l’impresa culinaria Michele show divenuta oramai un’istituzione nella città delle acque, grazie alla valorizzazione del prodotto locale ed al rispetto delle tradizioni.
L’impresa, a conduzione familiare, è gestita dalla signora Lucia che ha investito nel progetto da giovanissima spinta dalla passione per la propria terra e per le tradizioni culinarie stabiesi legate al prodotto.

Castellammare, tradizione e prodotti locali: intervista alla Signora delle Granite

Con gli anni è diventata, insieme alla sua impresa un tutt’uno con la città e simbolo della vocazione turistica del comprensorio. Chiunque a Castellammare in piena estate, dal cittadino al turista, ha assaggiato le sue fantastiche granite e non ha potuto nel tempo farne più a meno. La qualità del prodotto offerto e l’uso di metodi artigianali permettono a questa realtà, originariamente piccola, di offrire un servizio eccellente, che le ha permesso di diventare una vera e propria azienda familiare, il tutto rispettando le tradizioni stabiesi.

Oggi della tradizione stabiese ce ne parla la proprietaria dell’impresa Michele Show, conosciuta semplicemente come la signora Lucia alla quale abbiamo fatto alcune domande.

Come si è affacciata a questa attività e come è nata la tradizione?

Questo settore è secolare come lo sono le tradizioni stabiesi, in particolare quella di gustare una granita in piena estate sul lungomare stabiese. Io sono entrata nell’attività oramai 30 anni fa, quando mio marito ha ereditato l’attività da suo nonno e dalle generazioni antecedenti. Oggi a Castellammare tutti mi conoscono come “La signora delle granite”, nome frutto di anni di attività sul territorio.

Come si è evoluto il lavoro dal punto di vista tecnico negli anni?

Quando ho incominciato il mestiere gli strumenti non erano come quelli moderni: una volta si usavano strumenti di rame oggi invece c’è il ferro che incide ovviamente in modo differente sul risultato finale del prodotto, oltre che sulla manodopera. Oggi si ha la possibilità di usare strumenti che agevolano il lavoro meccanico mentre quando ho iniziato io non c’era alcun supporto tecnico. Anche se io ancora oggi faccio tutto manualmente perché credo che così si rispetti la tradizione ed il prodotto sia più genuino e migliore.

Cosa funziona nella sua impresa e come si è evoluta negli anni?

Innanzitutto, il prodotto è fondamentale per ottenere i risultati. Per me è sacro, deve essere genuino. Noi usiamo solo limoni della nostra terra prevalentemente stabiesi, perché io voglio valorizzare il prodotto locale. Un altro fattore poi è la manualità figlia della tradizione che accompagna questo prodotto secolare. Nel corso degli anni quello su cui ho attuato variazioni è la composizione della granita.

Rispetto alla classica granita a limone ho deciso di introdurre anche delle varianti usando degli sciroppi. Ho avuto inoltre l’intuizione di estendere gli orari di lavoro anche nelle ore che avrebbero dovuto essere meno solide e ho iniziato a partecipare agli eventi, come matrimoni fuori le chiese ed altro. Alla fine, proprio gli eventi hanno fatto la differenza e ci hanno fatto conoscere portando il nome di Michele Show a notorietà.

Invece sul suo metodo cosa puoi dirci, è davvero tutto nella manualità ?

Certo la manualità che funge da fattore meccanico e gli ingredienti che devono essere genuini al massimo, sono il segreto del prodotto migliore. Buono e genuino. Alla manualità poi tengo molto, perché io lavoro senza corrente, contando solo sulla forza delle braccia in pieno rispetto della tradizione, questo credo fortemente contribuisca alla valorizzazione del prodotto.

Avere questo tipo di impresa, che valorizza il prodotto locale e lavora su una fascia prevalentemente estiva quanto è importante per la vocazione turistica della città secondo lei?

Assolutamente si, questo tipo di imprese come la mia sono tradizioni, devono essere incentivate realtà simili che non possono sparire e devono essere legate al territorio. Mio marito mi ha sempre detto, questa attività nasce sul territorio e deve rimanere legata al territorio. Abbiamo avuto possibilità di ampliarci o avere sedi fisiche ma noi siamo attaccati al territorio stabiese e crediamo alle sue potenzialità oltre ad essere legati fortemente alle tradizioni ed anche a quella che vede questo lavoro essere svolto non in modo sedentario ma da ambulante in modo da valorizzare il territorio.

Per quanto riguarda il futuro, progetti?

Io vorrei che questa attività passasse ai mie figli come da generazioni ma qualora non dovesse accadere perché loro prenderanno un’altra strada allora mi affiancherei un giovane che vuole lavorare e gli insegnerei tutto. Non voglio che l’attività cessi quando mi sarò ritirata. Questo tipo di imprese fanno bene al territorio e devono andare avanti. Per cui se un giorno i miei figli non vorranno continuare, mi affiancherò un giovane che ha voglia di apprendere e per due o tre anni, il tempo necessario. Gli insegnerò il mestiere e tutto quello che c’è da sapere ed al mio ritiro gli lascerò l’attività. Questo ovviamente se i miei figli non volessero continuare loro.

Se lei dovesse dare un consiglio a qualche giovane che vorrebbe provare questo tipo di attività tradizionale a Castellammare oggi, che consiglio darebbe?

Il consiglio che darei è quello di farsi conoscere, perché noi stabiesi siamo un po’ diffidenti all’inizio ma poi conoscendo la persona e il suo lavoro ti apprezzano. Per questo dicevo io sarei disposta ad affiancarmi in futuro, qualora i miei figli prendessero strade diverse, un giovane a cui insegnare e dargli l’opportunità di farsi conoscere. Credo che tutti i mestieri tradizionali di questo tipo e che sono una risorsa per il territorio debbano essere preservati. Chi è già dentro il mestiere dovrebbe valutare di introdurre i giovani per insegnargli farli inserire, mentre ai ragazzi direi di non arrendersi.

La signora Lucia ha saputo trasformare un’attività ambulante in un’impresa che valorizza i prodotti locali ed è diventata un tutt’uno con il suo territorio, divenendo un’istituzione cittadina.

Ivano Manzo

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano