È finito ai domiciliari il medico napoletano, Antonio Piscopo, ex primario del reparto di ortopedia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza del comando di Napoli e Benevento, per i reati di corruzione ed emissione di fatture false. In pratica avrebbe intascato tangenti in cambio dell’utilizzo di protesi prodotte da aziende “amiche”.

Le accuse mosse a suo carico sono sono anche di corruzione ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti. I militari della Fiamme Gialle hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari e a un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per quasi 600mila euro.

Le indagini coordinate dalla procura sannita hanno scoperto un ben collaudato sistema corruttivo, attraverso il quale il medico coinvolto, all’epoca dei fatti primario del reparto di Ortopedia, in accordo con i due referenti di zona di aziende fornitrici di materiali chirurgici, riceveva sistematicamente denaro e altre utilità, per compiere atti contrari ai doveri di ufficio consistiti nell’acquistare, per gli interventi da lui programmati ed eseguiti tra il 2014 e il 2019, protesi ortopediche realizzate, commercializzate o distribuite dalle ditte riconducibili ai privati corruttori ai quali, in cambio, veniva garantita la fornitura quasi esclusiva delle protesi ortopediche e dei dispositivi medici presso l’Ospedale “Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli” di Benevento.

L’attività investigativa della Guardia di Finanza, articolatasi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni presso il domicilio degli indagati e le sedi delle società coinvolte, ascolto di testimonianze di persone informate sui fatti, acquisizione ed analisi di documentazione contabile, bancaria ed amministrativa, ha consentito di ricostruire le dazioni e le utilità illecitamente ricevute dal medico, consistenti in erogazioni, con cadenza mensile, per complessivi 315mila euro giustificate artatamente con lettere di incarico per consulenze e formazione fittizie in realtà mai prestate né prestabili dal medico; dazioni mensili per complessivi 185.779 euro pari all’8% del valore delle protesi vendute; lavori di ristrutturazione di un immobile sito in Maiori (SA) per € 72.712 euro, uso di uno scooter e di un’autovettura.

I finanzieri hanno scoperto che il medico teneva un accurato conteggio sia delle somme in entrata sia in uscita, operazioni che trovavano plastica corrispondenza nei manoscritti reperiti presso uno dei soggetti corruttori, ove si evidenziavano le plurime dazioni di denaro, peraltro formalmente giustificate con contabilità artatamente confezionata. È stato riscontrato che per giustificare e contabilizzare l’imponente flusso di denaro che confluiva annualmente dai conti della società verso quelli del sanitario, era stato escogitato il ricorso ad apparenti incarichi professionali, conferiti al medico per consulenze e corsi di formazione, documentati con fatture per operazioni inesistenti.

Significativi sono stati, inoltre, i messaggi scambiati tra Piscopo e uno degli indagati per commentare l’andamento dei propri affari illeciti.

In esecuzione dei provvedimenti cautelari personali e reali emessi, la Gdf partenopea e sannita hanno proceduto anche ad apporre il vincolo del sequestro, oltre che sulle disponibilità finanziarie rinvenute, anche sul bene immobile sito in Maiori, oggetto delle illecite utilità percepite sino a concorrenza di 576.486,25 euro.

I provvedimenti oggi eseguiti sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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