I Carabinieri del NOE di Napoli, questa mattina in esecuzione di due decreti di sequestro preventivo, emessi dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di due aziende, un’azienda conserviera e un cantiere nautico, i cui legali rappresentanti sono ritenuti responsabili dei reati di cui all’art. 29 quattuordecies, (superamento dei valori soglia dello scarico industriale nei corpi idrici superficiali), all’art. 137 (scarico abusivo dei reflui industriali) e all’art. 279 (emissioni in atmosfera senza autorizzazione) del Testo Unico Ambientale.
In particolare, le indagini, espletate dai Carabinieri del NOE, che si sono avvalse della collaborazione tecnica dell’ARPAC, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che l’attività dell’azienda di produzione di conserve FELICE CONSERVE di Poggiomarino (NA) e del Cantiere Nautico PORTO SALVO di Torre Annunziata (NA) si svolgeva in violazione del titolo autorizzativo allo scarico di reflui industriali in pubblica fognatura e alle emissioni in atmosfera.
In particolare, con riferimento:
- all’attività conserviera, ubicata in Poggiomarino, che occupa n. 55 lavoratori, i mirati sopralluoghi svolti tra maggio ed agosto 2022, hanno consentito di accertare il superamento dei limiti relativi ai parametri degli scarichi industriali confluenti nel fiume Samo, per quanto attiene all’azoto nitroso, al C.O.D., all’escherichia coli e all’alluminio, sostanze pericolose che caratterizzano un inefficiente processo depurativo; inoltre, veniva accertata la presenza di una connessione idraulica (bypass) tra la vasca di ingresso dei reflui e il pozzetto presente a lato della tubazione di scarico, non rappresentata nella planimetria allegata all’A.I.A.;
- al cantiere nautico, ubicato in Torre Annunziata (NA), che occupa n. 10 lavoratori, si è accertato che le lavorazioni avvenivano in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, nonché in assenza di autorizzazione allo scarico delle acque di dilavamento dei piazzali, contaminate dalle sostanze inquinanti (morchie di verniciatura, olii industriali e scarti dell’attività di abrasione delle chiglie) che si immettevano direttamente nella rete fognaria senza il preventivo trattamento di depurazione.
Il sequestro preventivo delle aziende, secondo quanto ritenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari di Torre Annunziata, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e, in particolare, del fiume Samo, in quanto i reflui industriali soprattutto dell’industria conserviera recapitavano direttamente nel citato corso d’acqua.
Il provvedimento cautelare reale, eseguito in data odierna, si inserisce in una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale, avvalendosi della collaborazione tecnica dell’ARPAC, e tutt’ora in corso di svolgimento, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, finalizzata ad accertare le cause dell’inquinamento del fiume Samo e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico di detto corso d’acqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettamente nel fiume Samo ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d’acqua, senza peraltro trascurare il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt’ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti.