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Inquinamento fiume Sarno: sequestrate un’azienda conserviera e un cantiere navale

I Carabinieri del NOE di Napoli, questa mattina in esecuzione di due decreti di sequestro preventivo, emessi dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di due aziende, un’azienda conserviera e un cantiere nautico, i cui legali rappresentanti sono ritenuti responsabili dei reati di cui all’art. 29 quattuordecies, (superamento dei valori soglia dello scarico industriale nei corpi idrici superficiali), all’art. 137 (scarico abusivo dei reflui industriali) e all’art. 279 (emissioni in atmosfera senza autorizzazione) del Testo Unico Ambientale.

In particolare, le indagini, espletate dai Carabinieri del NOE, che si sono avvalse della collaborazione tecnica dell’ARPAC, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che l’attività dell’azienda di produzione di conserve FELICE CONSERVE di Poggiomarino (NA) e del Cantiere Nautico PORTO SALVO di Torre Annunziata (NA) si svolgeva in violazione del titolo autorizzativo allo scarico di reflui industriali in pubblica fognatura e alle emissioni in atmosfera.

In particolare, con riferimento:

Il sequestro preventivo delle aziende, secondo quanto ritenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari di Torre Annunziata, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e, in particolare, del fiume Samo, in quanto i reflui industriali soprattutto dell’industria conserviera recapitavano direttamente nel citato corso d’acqua.

Il provvedimento cautelare reale, eseguito in data odierna, si inserisce in una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale, avvalendosi della collaborazione tecnica dell’ARPAC, e tutt’ora in corso di svolgimento, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, finalizzata ad accertare le cause dell’inquinamento del fiume Samo e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico di detto corso d’acqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettamente nel fiume Samo ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d’acqua, senza peraltro trascurare il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt’ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti.

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