Quando l’Ufficiale Giudiziario si è presentato presso la Caserma di via Caduti di Nassiriya per notificare l’atto giudiziario ai rappresentanti dell’arma, nessuno è rimasto sorpreso. La notizia circolava da tempo ma tutti pensavano che si sarebbe trovata una soluzione.

Non sono bastate le rassicurazioni di Ministri, sottosegretari ed ex parlamentari che si erano impegnati a risolvere il problema. L’ordinanza di sfratto è scaduta nel settembre dello scorso anno. Da quel momento non è stata trovata alcuna soluzione. Il contratto, scaduto quasi quattro anni fa, non è stato più rinnovato.

Gioacchino Simonetti, proprietario dell’edificio in cui trovano casa 15 carabinieri e le rispettive famiglie, non solo non ha visto soddisfatta la richiesta 150mila euro annui, ma ha subito il taglio del canone di locazione a causa della spending review. Il locatario vorrebbe un canone di oltre il doppio degli attuali 70mila euro annui.

Il sindaco Giuliano Di Costanzo con una nota su Facebook ha provato a rassicurare i cittadini promettendo la realizzazione di una nuova caserma su suolo pubblico. In tanti sono apparsi scettici rispetto a questa soluzione che oggettivamente appare non di pronta soluzione.

Ad intervenire sulla vicenda è stato anche Andrea Viscovo rappresentante di “Cittadini per il Futuro” il quale chiede rassicurazioni alla nuova amministrazione e dichiara: “Pensare di realizzare una nuova struttura da adibire a Caserma è lodevole ma non mi sembra una idea geniale se si tiene conto dei lunghi tempi e dei costi che questo richiederebbe. Appare più opportuno trovare una collocazione in una struttura già esistente e soprattutto provare ancora a mediare politicamente con i proprietari della struttura e i vertici dell’Arma, magari per provare a trovare al fotofinish una soluzione bonaria alla controversia”.

Ovviamente non è mancata una stoccata di Viscovo alla precedente amministrazione: “Chi ha preceduto Di Costanzo aveva la soluzione a portata di mano, destinando gli immobili adiacenti al Comune allo scopo. La struttura di nuova realizzazione nelle adiacenze della casa comunale era infatti destinati a uffici “ad uso pubblico”. La vecchia amministrazione ha invece preferito consentire la trasformazione di questi edifici ad uffici “ad uso privato” privando così il territorio di luoghi dove poter accogliere non solo i Carabinieri ma magari altri enti pubblici.

Chi non è lungimirante dovrebbe per anni appendere le scarpette politiche al chiodo”.

Filippo Raiola

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