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Il Napoli soffre e vince: grande festa e 1-4 a Cremona!

Il Napoli balla anche contro la Cremonese, a volte gli tremano le gambe, ma balla, salta, emoziona. Perchè è arrivata un’altra vittoria, anche questa pesantissima, che consente agli azzurri dopo nove giornate di assaporare il gusto dello stare in testa da soli.

Il Napoli soffre e vince

Non la miglior prova degli azzurri sotto il punto di vista tattico, che però riescono ad annullare una Cremonese coraggiosa giocando una partita di sofferenza, che ha premiato però l’audace Napoli, che non si è arreso e ha portato a casa i tre punti.

Il Napoli non si lascia scomporre, non si fa impaurire, sa che deve vincere la partita, sa il mismatch che c’è in campo. E vince. Cremonese che, come previsto, parcheggia il pullman davanti alla porta di Radu sin dai primi minuti: è questo il tipo di gioco che più di tutti gli altri penalizza i partenopei, che non riescono a palleggiare, specie quando la squadra avversaria inizia a diventare aggressiva.

Il primo squillo del Napoli porta la firma di Rrahmani, che si inventa una bella incursione fino all’area di rigore, nella quale inquadra lo specchio della porta e colpisce l’incrocio dei pali, dopo soli due minuti.

La vibrazione dei legni da parte del kosovaro è in realtà il preludio di come Alvini voleva che il Napoli giocasse: infatti il suo pressing non si focalizza affatto sui due centrali di difesa. Il target è soprattutto Lobotka, seguito dai compagni di reparto Ndombele e Anguissa.

Napoli che bene o male riesce a mettere in difficoltà i grigiorossi, malgrado il loro gioco ben organizzato. Pazienza: questa la parola chiave di certe partite. Pazienza. Basta una sola occasione per sbloccare la partita: il Napoli palleggia molto ma non crea così tanto. Fatto sta che Kvaratskhelia si mette in luce e guadagna il calcio di rigore che apre le marcature. Trasforma Politano, che davanti a Radu si presenta freddo e lo spiazza. Palla all’angolino.

La Cremonese cerca è trova un pareggio d’oro e gli azzurri soffrono più del necessario

Come giusto che sia, la Cremonese prova quantomeno a trovare il pareggio, che per loro avrebbe comunque il dolce sapore del successo. La formazione di Alvini prova ad aprirsi di più, si affaccia più spesso nella metà campo del Napoli, senza però creare occasioni che possano impensierire Meret. Era probabilmente in questo frangente che gli azzurri avrebbero dovuto pungere, per mettere in ghiaccio la partita sin dall’inizio del secondo tempo.

Secondo tempo che inizia a mille, con il Napoli che dopo un giro di lancette sciupa un’occasione d’oro con Raspadori e per la dura legge del calcio, gol mangiato, gol subito. Solo un minuto dopo ci pensa Dessers, al suo primo centro in campionato, a ristabilire gli equilibri, raccogliendo un rimpallo fortunoso valevole il gol dell’1-1.

E’ qui che la partita per il Napoli assume le sembianze di un film dell’orrore: i grigiorossi prendono coraggio e iniziano a giocare un calcio sempre più agonistico, con il Napoli che soffre.

A segnare, come sempre è il Cholito

Ma un’occasione riporta il Napoli sulla cresta dell’onda: a segnare è come sempre Simeone, che anche stasera dimostra di avere uno spiccato fiuto del gol. Mario Rui pennella un arcobaleno sul secondo palo, e se si dice che alla fine di ogni arcobaleno c’è un tesoro, per il Napoli il tesoro è Cholito, che insacca per l’1-2.

Iniziano 15 minuti più recupero di sofferenza allo stato puro per il Napoli, che pochi minuti dopo il gol del vantaggio perde Rrahmani: infortunio alla gamba sinistra, domani si sottoporrà a degli esami strumentali per valutare l’accaduto.

Il poker nel recupero

Ma nel recupero, proprio quando si è con il fiato sospeso, la formazione di Spalletti mette in archivio la partita, prima con Lozano, generosamente servito da Kvaratskhelia: il messicano a porta sguarnita deposita la sfera fra i pali.

Poker di Olivera quando l’arbitro ha già il fischietto in bocca: l’uruguaiano si toglie la soddisfazione del primo gol con la maglia azzurra. Primo posto in solitaria per il Napoli, che soffre, ma è efficace. Che dire, il Napoli sogna, ma sarà un sogno continuo?

Giuseppe Garofalo

 

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