Il Napoli canterà le note dell’inno della Champions League almeno per altre due partite dopo i gironi: intanto gli azzurri le cantano all’Ajax, che incassa altri quattro gol dagli azzurri. Arriva la qualificazione agli ottavi di finale, arriva in maniera molto più facile del previsto, in un girone difficile e spinoso.

Altra prova maiuscola da parte della formazione di Spalletti, che gioca come ormai ha abituato e ingolosito il suo pubblico: un grande calcio, all’insegna del divertimento, contro una squadra che sentiva il bisogno di riscattarsi dopo una goleada per opera proprio degli azzurri.

Pronti, via, dopo quattro giri di lancette il Napoli passa subito in vantaggio. Segna Lozano, che riscatta un avvio di stagione deludente: triangolazione con Raspadori, che forgia con il suo piede destro un tocco delizioso, sul quale si poggia la testa del messicano. Palla alle spalle di Pasveer. È l’inizio di una partita sontuosa non solo di Chucky, ma di tutto il Napoli.

Inizia pochissimi minuti dopo il Kvara-show: il georgiano è infermabile sulla fascia, riesce ad abbinare alla velocità il suo dribbling fulminante. Il Maradona va in visibilio per le giocate di Kvara, che infiamma ancora di più un atmosfera già calda.

Non a caso il gol del raddoppio scaturisce da una sua incursione: non segna, per farlo dovrà aspettare il secondo tempo, ma serve un assist al bacio per Raspadori. Il numero 81 se la porta sul sinistro e trafigge Pasveer: è semplicemente delirio.

Grande calcio, con un Ajax che prova a reagire e giocare nella metà campo azzurra, il Napoli ad assorbire le sfuriate dei biancorossi, pronto a divertire palla al piede. Si va avanti così fino alla fine del primo tempo, con i partenopei avanti 2-0.

Nella ripresa l’Ajax approfitta di un momento di relax del Napoli per accorciare le distanze: ci pensa Klaassen, che salta più in alto di tutti e deposita la palla dove Meret non può arrivare. Un gol a freddo, mentre gli azzurri erano mentalmente ancora negli spogliatoi, che rimette in bilico il match del Napoli.

Il Napoli riporta la partita sulla strada giusta con Kvaratskhelia, che segna il suo primo rigore in maglia azzurra. Dal dischetto il 77 è freddissimo: Pasveer intuisce il lato, ma nulla può di fronte ad un’esecuzione perfetta di Kvara-gol.

Ma la partita è lunghissima, manca ancora una mezz’ora carica di emozioni, in cui c’è ancora tanto da giocare e da soffrire. Entra Osimhen al posto di Raspadori: per lui grandissima accoglienza al rientro dopo il lungo infortunio.

Il nigeriano riesce a creare spesso interessanti occasioni da gol; altrettante volte però viene colto in fuorigioco, anche per quanto riguarda un gol che avrebbe messo in cassaforte la partita molto prima.

A dieci minuti dalla fine gli olandesi tornano in partita: ad un rigore azzurro ne risponde uno biancorosso. Segna Bergwijn con un tiro fotocopia di quello di Kvaratskhelia. Meret non arriva sul destro comunque ben angolato dell’attaccante olandese. Ed ecco che si ristabiliscono le tensioni al Maradona.

Poi, però, a mettere il punto esclamativo alla partita è Osimhen, che pressa, recupera palla e a porta sguarnita cala il poker. Napoli si gode la qualificazione, conquistata con un grande calcio, a mani basse il migliore di questo girone A. Napoli gode. Ma che spettacolo.

Giuseppe Garofalo

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