Il Gazzettino vesuviano | IGV

Sorrento, 17enne si ustiona viso e braccia: ipotesi “sfida social” su TikTok

Ha 17 anni ed ha ustioni di primo e di secondo grado sul viso, sulla zona toracica e ad entrambe le braccia: cos’è accaduto al giovane di Sorrento? E’ la domanda alla quale stanno provando a rispondere in queste ore gli agenti del commissariato di Ps di Sorrento e i pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il ragazzo si è ferito mentre si trovava nella palestra del liceo “Gaetano Salvemini” dopo l’ora di educazione fisica.

Sorrento, 17enne si ustiona viso e braccia: ipotesi “sfida social” su TikTok

Il giovane stava impugnando un accendino ed un deodorante spray. Si è quindi trattato di un incidente oppure di una sfida social? La seconda, inquietante, ipotesi potrebbe riguardare la cosiddetta “fire spray challenge”, l’ennesima follia da filmare con gli smartphone e poi da postare. La challenge starebbe spopolando su TikTok e su altri social media. Per questo motivo le forze dell’ordine sono alla ricerca di eventuali video che possano confermare l’ipotesi. Filmati da ricercare sui cellulari di alcuni compagni del 17enne che, al momento dell’incidente, si trovavano negli spogliatoi insieme a lui.

Il ragazzo non è in pericolo di vita. La preside: “Dobbiamo capire dov’è il malessere”

L’episodio è avvenuto nella scuola di Sorrento venerdì scorso. Immediatamente il ragazzo è stato soccorso e trasportato nell’ospedale “Santa Maria della Misericordia”. Subito dopo il ricovero sono quindi scattate le indagini. Il giovane non è in pericolo di vita.

“Abbiamo sentito i collaboratori scolastici addetti alla vigilanza e i ragazzi che in quel momento erano in palestra. – ha spiegato la dirigente Patrizia Fiorentino – Per ora non abbiamo nessun riscontro relativo all’eventuale sfida su TikTok. In realtà il ragazzo per giustificarsi mentre veniva soccorso ha detto di essere in preda a una crisi allergica, poi quando abbiamo trovato i capelli bruciati abbiamo capito cosa fosse successo. Come educatori abbiamo il dovere di capire se c’è un malessere e di comprendere se sia diffuso anche tra altri studenti della nostra scuola”.

Exit mobile version