Estorsioni a imprenditori: tra le accuse per due arrestati anche le minacce al sindaco di Sant’Antonio Abate Ilaria Abagnale. Nelle scorse ore sono finiti in manette Luigi Verdoliva (30 anni) e Giovanni Sullo (43), entrambi già noti alle forze dell’ordine. Si tratta di due pregiudicati che, secondo gli inquirenti, avevano deciso di mettere su una nuova organizzazione criminale. Un clan alternativo a quello storico dei Fontanella.
I due rispondono a piede libero anche dell’accusa di minacce nei confronti del sindaco Ilaria Abagnale, “responsabile” di aver inserito una clausola in una delibera di giunta contro le infiltrazioni dei clan camorristici negli appalti pubblici. E’ stata la stessa prima cittadina a denunciare l’episodio alle forze dell’ordine. L’operazione di ieri è stata effettuata dai carabinieri della locale stazione, che hanno eseguito un’ordinanza emessa dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Sant’Antonio Abate, minacciano il sindaco Abagnale: arrestati due uomini del clan
In particolare, dall’inchiesta partita da alcune perquisizioni effettuate nelle abitazioni di diversi pregiudicati abatesi, è emersa la responsabilità di Verdoliva e Sullo nelle estorsioni ad un gruppo imprenditoriale dedito alla lavorazione di conserve di pomodoro e ad altre attività commerciali.
Ma a destare preoccupazione sono anche le minacce al primo cittadino, che evidenziano un clima di grande tensione a Sant’Antonio Abate, dovuto alla consistente ripresa delle attività illecite appannaggio dei clan malavitosi. Verdoliva fu arrestato già lo scorso luglio. Durante una perquisizione nella sua abitazione i militari dell’Arma trovarono una pistola Berretta calibro 9 con matricola abrasa, caricatore, 13 cartucce e un jammer, cioè un disturbatore di frequenze.
I sequestri da parte dei carabinieri
In un terreno attiguo, interrate tra rami secchi e rifiuti, una pistola Tanfoglio con matricola abrasa calibro 9 con 20 cartucce e un fucile sovrapposto a canne mozze calibro 12 con 4 proiettili dello stesso calibro. Nell’ambito di quell’attività i carabinieri sequestrarono a Verdoliva anche una piscina, costruita abusivamente in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici: 10 metri per 5 le dimensioni.