Il nuovo crollo ha interessato una congrega di quattro piani posta a monte del cimitero di Poggioreale. Numerose le bare, almeno una decina, che con il cedimento del manufatto si trovano ora in un equilibrio precario, così come sono diverse le salme rese visibili e prive di ogni protezione. Alcune bare sono cadute nel vuoto.
E’ stata interdetta tutta l’area del cimitero monumentale di Poggioreale dopo il crollo che ha interessato la Cappella della Resurrezione denominata “Gesù Risorto 1”. Il cedimento parziale della cappella di tre piani, fa sapere il Comune di Napoli, si è verificato alle 14.03. L’edificio si trova a Porta Balestrieri, in via Santa Maria del Pianto, nei pressi del Forno crematorio. Non è posto, quindi, nelle immediate vicinanze dell’area in cui si verificarono i crolli il 4 e 5 gennaio scorsi.
Per lo straziante crollo di inizio anno è stata aperta un’indagine con l’emissione di 20 avvisi di garanzia per il reato di disastro colposo. In quell’occasione, il crollo interessò le congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi e coinvolse oltre trecento loculi, ora totalmente distrutti. Le cause furono individuate nei lavori del cantiere per la metropolitana che passa nei pressi del cimitero, che avrebbero provocato il cedimento del terreno e il collasso degli edifici sovrastanti. La Procura sequestrò una parte del cimitero e lo chiuse al pubblico. Poi le salme sono state recuperate e in parte e’ iniziata la restituzione dei corpi alle famiglie.
Sul posto di questo nuovo crollo sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco, la Polizia locale e i servizi comunali con l’assessore ai Cimiteri Vincenzo Santagada. “Al momento del crollo non vi erano parenti dei defunti – fa sapere l’assessore – in quanto la chiusura è prevista alle 13.30. Il crollo è stato preceduto da un boato secco e dalle telecamere, poste lateralmente all’area interessata, è stata rilevata una fitta nube di polvere. Come Amministrazione stiamo provvedendo a tutti gli adempimenti necessari”.
Sul posto, a distanza di sicurezza, nel corso della giornata si sono alternati tanti parenti dei defunti che riposavano nella cappella crollata. Anche in questo caso la scena straziante è stata la stessa del precedente crollo: rabbia per l’evento e disperazione al pensiero che i resti mortali dei propri cari si trovano mescolati alle macerie o, peggio, in bilico sul vuoto dentro bare che rischiano di venire giù al primo soffio di vento.
“Sgomenti e impotenti guardiamo a cosa è accaduto al Cimitero di Poggioreale, appena riaperto, con il crollo della congrega della Resurrezione. Anni di storia e di memoria della città di Napoli cancellati, con ogni probabilità, dalla sufficienza umana. Non sappiamo cosa stia accadendo per certo, ma siamo ormai convinti che ogni giorno che passa si mette a rischio un altro pezzo di questo luogo e, di conseguenza, di questo popolo”. Lo afferma Gennaro Tammaro, segretario generale Assofuneral, l’Associazione italiana imprese funebri. “Vedere a distanza di pochi mesi dall’ultimo scandaloso crollo le stesse scene e addirittura più raccapriccianti, come le bare sospese tra le macerie – prosegue – ci fa sanguinare il cuore, come napoletani e come operatori del settore che da sempre immaginano per Poggioreale una sorte differente, date le potenzialità che nulla hanno da invidiare a Père-Lachaise o Highgate. Chiediamo risposte rapide e certe, e che le istituzioni facciano immediatamente tutto quello che è in loro possesso per arginare questo scempio immane”.