Il principe Emanuele Filiberto a sostegno del Savoia Calcio. All’indomani delle notizie che annunciavano come il Savoia Calcio fosse stato vittima di estorsioni da parte di un clan camorristico, in un suo comunicato, del 19 ottobre, il membro della Casa Savoia descrive il suo impegno per la società calcistica che porta il nome e lo stemma della sua famiglia.

Si evince all’interno della scrittura che dovrebbe nascere un Comitato apposito per rimettere a posto la situazione del Savoia Calcio. Il principe scrive infatti di essersi “fatto promotore” di questo comitato “che – specifica – tiri le fila di un nuovo progetto imprenditoriale capace di dare impulso ad una nuova avventura umana e calcistica e soprattutto di restituire dignità a quel simbolo e alla sua storia”. Si chiarisce poi che “non si tratta di un comitato finanziatore, ma solo di personalità che avranno il compito di supportare questo progetto”.

“Ho appreso – spiega Emanuele Filberto – dai quotidiani della triste vicenda giudiziaria che ha coinvolto il ‘Savoia’ a Torre Annunziata. Non si tratta solo di una mortificazione per una squadra che ha militato anche nei massimi livelli calcistici ed ha la storia più antica dell’Italia centromeridionale. E non è solo un insulto ai tanti tifosi che hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili, con passione e con amore il calcio a Torre Annunziata”.

Non manca, nel comunicato stampa del principe di Casa Savoia, una nota che ripercorre la fondazione della storica squadra di calcio, si legge:

  • “Mi sia consentito di poter confessare che è una ferita che mi sta lacerando e sta toccando nel profondo anche la mia sensibilità. Quel gruppo di eroici industriali di molini e pastifici che intesero fondare nel 1908 la società biancoscudata, decisero anche di affidare alla squadra lo storico stemma della mia famiglia. Vedere associato quello stesso stemma all’infame marchio della camorra è motivo di grande inquietudine e sconforto. Sento, dunque, il dovere di dare un contributo per un riscatto morale che risollevi la società e i suoi tifosi dalle nubi che si sono addensate sul calcio a Torre Annunziata”.

Emanuele Filiberto ci tiene a chiarire “che non si tratta di un comitato finanziatore, ma solo di personalità che avranno il compito di supportare questo progetto“. Vengono ringraziati inoltre il dr. Nazario Matachione, l’ing. Roberto Passariello, e il dr. Marco Limoncelli per aver accettato il suo invito a fare parte di questo progetto.

Aggiunge ancora il membro della Casa Savoia:

  • “Il dr. Matachione è ben noto per le sue capacità imprenditoriali ed è rimasto nel cuore dei tifosi per tutto quanto ha dato durante il periodo della sua gestione. Nonostante qualche sua iniziale titubanza e perplessità alla fine si è deciso a starmi vicino per darmi un conforto esclusivamente tecnico grazie all’esperienza maturata nel settore. L’ing. Passariello è esperto in certificazioni internazionali per la tutela dei consumatori e promotore della lotta al Doping e dello sport pulito. Il dr. Limocelli è un noto esponente del mondo bancario e finanziario. Abbiamo, infine, coinvolto l’avv. Elio D’Aquino perché ci dia un contributo a creare un parterre di personalità istituzionali del territorio idonee a garantire che questo progetto nasca nella massima trasparenza e legalità e tenga lontano le ombre scure della camorra e della criminalità. Il futuro che scegliamo lo dobbiamo costruire nel presente. Io spero di poter dare un umile contributo perché il futuro del Savoia Calcio ritrovi luce, spensieratezza ed entusiasmo”.
Il principe Emanuele Filiberto a sostegno del Savoia Calcio
Il principe Emanuele Filiberto a sostegno del Savoia Calcio

Un impegno per Emanuele Filberto di Savoia, potremmo dire, doveroso, va ricordato infatti che negli anni di fondazione della squadra calcistica di Torre Annunziata (1908) era Re d’Italia Vittorio Emanuele III (bisnonno di Emanuele Filiberto), regnerà appunto tra il 1900 ed il 1946, mentre il nonno Umberto II di Savoia (nonno di Emanuele Filiberto e già Principe di Piemonte dal 1904 al 1946) sarà in sella al Regno d’Italia solo ed esclusivamente per poco più di un mese: precisamente dal 9 maggio 1946 al 18 giugno 1946. Altri predecessori illustri sono Umberto I di Savoia (trisnonno di Emanuele Filiberto), in carica come Re d’italia dal 1878 al 1900; Vittorio Emanuele II di Savoia, in carica dal 1861 al 1878; ancora precedentemente come non nominare Carlo Alberto di Savoia-Carignano, già Re di Sardegna tra il 1831 al 1849, il quale il 4 marzo 1848 firmò lo Statuto Albertino (che il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d’Italia, divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita, restando uguale, seppur con alcune modifiche, fino all’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, 1 gennaio 1948).

Andrea Ippolito

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