L’ATP Napoli è di Lorenzo Musetti: il ventenne di Carrara batte in finale Matteo Berrettini 7-6- 6-2 e si aggiudica più che meritatamente il torneo di Partenope, il primo della sua storia ad assegnare 250 punti per il ranking. Il 20enne toscano, numero 24 del mondo (best ranking dopo la semifinale di Firenze), era la quarta forza del tabellone. Berrettini, numero 16 del ranking Atp e 2 del seeding, ha giocato grazie a una wild card.
Una finale tutta italiana a chiudere un torneo che rappresenta un pezzo di italianità non indifferente: Berrettini contro Musetti alle pendici del Vesuvio, un sogno per gli appassionati di tennis di Napoli e dintorni, che sono accorsi numerosi ad assistere alla disputa fra l’esperienza di Berretto e il talento di Musetti.
Alla fine ha trionfato il ventenne carrarino, che continua la sua ascesa verso il grande tennis, incantando Napoli con il suo rovescio ad una mano mozzafiato. Per il giocatore toscano si tratta del secondo titolo Atp in carriera, questa volta senza perdere neanche un set: salirà al numero 23 del ranking Atp. Dispiacere per Berrettini, che perlomeno arriva in una finale in un momento di chiara difficoltà, ma d’altro canto è tanto l’entusiasmo che Musetti ha dato al pubblico di Napoli: Lorenzo sta diventando un tennista top.
“Complimenti a Lorenzo per torneo che ha fatto e per la finale di oggi. Musetti sta facendo un’annata e una carriera stupende. Per fortuna è mio compagno in Nazionale. A NAPOLI grande passione e calore, come non si trovano in altre parti del mondo”. Lo ha dichiarato Matteo Berrettini dopo il ko odierno nella finale.
“E’ ovvio che dispiace sempre un po’ vincere contro un italiano e contro un amico, però in questi casi bisogna essere un po’ egoisti e pensare alla propria carriera e al proprio momento. Sono veramente contento”. Così Lorenzo Musetti ai microfoni di Supertennis dopo il successo ottenuto nell’Atp 250 di Napoli. “Non è stato un match facile, eravamo entrambi un po’ tesi all’inizio. Siamo stati bravi a non farci brekkare, poi il tie-break è stato molto combattuto. Nel secondo set – ha aggiunto – ha prevalso un po’ la fisicità, si è visto che Matteo faceva fatica con il piede. Ho fatto un gran torneo, dal non dover partecipare a vincere è molto bello”.
Un torneo che arriva alla sua fine, una bella fine, malgrado una settimana in cui a prendersi la scena più di qualsiasi tennista, sono state le polemiche, dettate da una pessima organizzazione del Tennis Club Napoli, non abituato a sostenere questo tipo di competizione.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora si era già capito che l’organizzazione del torneo non sarebbe stata delle migliori: dopo i forfait di Rublev e Monfils, che sono già di per sé brutte sentenze per Napoli, c’è un gravissimo errore, che sconvolge un intero torneo. Il cemento è stato applicato male, campi impraticabili.
Si parte quindi con dei massicci rinvii delle partite, ai quali vanno ad aggiungersi degli altri, stavolta a causa dell’umidità che rende nuovamente inservibili i campi del Lungomare Caracciolo. In pratica Berrettini gioca la sua prima partita il giovedì.
Un supplizio per il Tennis Club Napoli, che ha però modo di gustarsi l’ultima partita del torneo con la finale tutta italiana. Adesso la domanda da porsi è una sola: dopo la pessima riuscita del torneo, l’ATP deciderà di affidare nuovamente il 250 a Napoli oppure metterà una croce nera sulla città partenopea?
Giuseppe Garofalo