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Il Napoli vince all’Olimpico e scappa lontano: contro la Roma decide Osimhen!

Il Napoli non è ancora morto, non lo ferma più nessuno: arriva un’altra vittoria, pesante come un macigno, pesante come la botta infuocata che ha sprigionato Osimhen, che, dopo aver giustiziato il Bologna, stende anche la Roma.

Contro una Roma chiusa, difficile da scardinare, una Roma che non pensa molto a proporsi in attacco, ma a rompere le trame del Napoli, gli azzurri riescono a portarsi a casa altri tre punti, che consentono agli azzurri di prendersi un’altra lunghezza di vantaggio sul secondo posto: ora è +3 sul Milan, al secondo gradino.

Con questa vittoria il Napoli diventa l’unica squadra imbattuta in Serie A: dopo 11 partite gli azzurri non hanno ancora perso, e chissà per quanto tempo ancora durerà questa enorme striscia di imbattibilità.

Il canovaccio della partita era quello che si poteva immaginare: Roma chiusa e aggressiva, con Camara preferito a Matic proprio per mettere muscoli e polmoni a centrocampo. Napoli che invece mette in fase di rodaggio sin da subito il suo possesso palla, che deve però avere obbligatoriamente qualche rivisitazione, vista la difficoltà che crea la Roma.

Gli azzurri mettono il fiato sul collo ai giallorossi dopo soli 40 secondi, con un cross pericolosissimo che Smalling stava per infilare nella sua porta.

Tantissime occasioni non ce ne sono, ma quando capitano sono sempre a tinte azzurre. E’ una partita molto tattica, che ci mette poco a diventare nervosa, vista l’aggressività che la Roma ha messo in campo. Irrati si ritrova quindi obbligato a mostrare i primi cartellini del match, alcuni anche per proteste.

Polemiche per un rigore netto su Ndombele non assegnato dall’arbitro: Rui Patricio interviene in ritardo sulle gambe del numero 91, l’arbitro inizialmente assegna il calcio di rigore, revocato clamorosamente dopo aver rivisto l’azione al VAR.

Nel secondo tempo il gioco è lo stesso: si vede che i giallorossi iniziano a cedere sul piano fisico, il Napoli ne approfitta per creare sempre più occasioni, alcune sciupate in malo modo.

Una partita piena di trappole”, dice Spalletti, che in effetti non ha tutti i torti: forse ad un certo punto della gara è lo stesso Napoli ad intrappolarsi, gettando alle ortiche delle chance che raramente capitano, prima con Juan Jesus, che svirgola a tu per tu con la porta, e poi con Osimhen, che per poco non riesce ad insaccare.

Niente paura: dieci giri di lancette e si presenta un’occasione simile a quella sciupata poco prima. Ancora Osimhen a fare sportellate con Smalling: il nigeriano ha la meglio, prende la palla di controbalzo e butta giù la porta. Napoli avanti.

Ma è solo l’inizio di una grande sofferenza: è giusto così, la Roma deve provarci. Tuttavia il Napoli rende nulli i pochissimi spunti creati dai giallorossi, gioca con il cronometro e dopo 95 minuti può esultare sotto il cielo di Roma. Contro l’arbitro, contro il tifo avversario, contro l’aggressività, il Napoli detta giustizia. E guarda tutti dall’alto.

Giuseppe Garofalo

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